SESSO!!! E se la nostra estinzione dipendesse da questo?

SESSO, SESSO, SESSO!!!!
Bene ora che ho la vostra attenzione parliamo di questa ricerca. Forse ne avrete letto qualcosa sui giornali o comunque su internet.
Infatti una ricerca condotta da ricercato israeliani ha analizzato quasi 200 studi condotti dal 1973 al 2011 riguardo la qualità dello sperma maschile.
Cosa si è visto? Che mediamente la popolazione occidentale negli ultimi 38 anni ha ridotto del 52.42% la concentrazione di spermatozoi su mL di sperma e del 59.26% la conta di spermatozoi totale (quindi anche, facendo un po' di proporzioni, anche la quantità di sperma totale emesso sta calando).

La ricerca nota anche che questo fatto non sembra essersi rilevato nelle popolazioni non occidentali (Africa, Asia, Sud America) dove la fertilità sembra essere simile agli anni precedenti, tuttavia ci sono meno dati per questi paesi.

Le cause lo studio non le indaga e, nei fatti illustra solo i numeri e le medie trovate nella metanalisi (che è una analisi e studio critico di tutti gli studi pubblicati su un certo argomento) e, spiegano anche gli autori stessi, ha dei limiti come la mancanza dell'analisi della "qualità" dello sperma come motilità degli spermatozoi, vitalità, forma ecc... che sono tutti fattori importanti nella capacità di fertilizzazione maschile. Inoltre un altro difetto delle metanalisi è la variabilità: nonostante le accortezze messe in atto dagli autori esistono limiti sulla capacità di confrontare i vari studi, età dei partecipanti agli studi, modalità di raccolta, conservazione ed analisi dei campioni, incrocio dei partecipanti (è, nella pratica, impossibile escludere se un partecipante ad uno studio abbia partecipato ad un altro studio ripetendo così lo stesso dato più volte). Tuttavia questo tipo di studi, se condotti con il metodo giusto, offrono una buona prospettiva su un argomento e possono dare ottime indicazioni.
Come mai "abbiamo meno soldatini da sparare"? Beh come già detto lo studio non le indaga tuttavia, a cercare un po' di fonti, si possono formulare delle ipotesi. Un servizio di Rai3 intitolato "Ciao maschio" faceva già notare come gli uomini stiano diventando sempre meno "Uomini", con casi di sterilità in crescita, diminuzione della lunghezza del pene, livelli di testosterone più bassi ecc...
Ci sono varie ipotesi in campo a giustificare queste cose: obesità e diabete di tipo 2 sono in crescita e sembra che possano diminuire la fertilità, il consumo di caffè e l'apporto di vitamina D, l'aumento nei maschi di infezioni sessuali e HPV (il virus che può causare il tumore alla cervice uterina nelle donne ma che può infettare anche gli uomini), fumo, alcool, alimentazione ed esercizio fisico sembrano tutti poter avere effetti sulla qualità spermatica. L'uso di cellulari e vestiti sintetici che scaldano la zona pubica potrebbe avere qualche effetto ma è meno supportato da dati scientifici.
A farla da padrona negli studi sono però i cosiddetti "interferenti endocrini", cioè una serie di sostanze chimiche, di cui non conosciamo moltissimo in realtà, che interferiscono con tutto il nostro apparato ormonale, possono essere quindi farmaci (controllati) e agrofarmaci (pesticidi, erbicidi), tuttavia è una classe in espansione e in poco conosciuta; molti interferenti endocrini infatti sono inquinanti e prodotti di scarto che attualmente conosciamo poco e in crescita assieme alla produzione industriale chimica.
Molti studi (ad esempio questo e questo) legano il calo della qualità spermatica all'inquinamento atmosferico ed altri agli interferenti endocrini propriamente detti e sono gli indiziati più probabili per questa diminuzione della fertilità.
Si sta facendo qualcosa? Certamente sì, soprattutto in Europa. Il regolamento REACH dedica una discreta attenzione agli interferenti endocrini e quindi le sostanze chimiche presenti ed immesse nel mercato dopo il 2018 avranno informazioni riguardo a questa loro capacità (interferire con gli ormoni), tuttavia è probabile che gli effetti di questa regolamentazione non avranno effetti a breve termine o per le generazioni passate prima, ma futuri a medio/lungo termine, fare di meglio è difficile.
Tuttavia tutte queste cause rimangano solo come indiziati probabili e non si possono fare affermazioni certe.
Inoltre, a livello di domanda personale, potrebbe questo fatto (il calo degli spermatozoi) rientrare nel "grande gioco dell'evoluzione"?

Niente allarmismi comunque, siamo ancora in grado di far figli e bisogna studiare meglio se il calo degli spermatozoi implica davvero meno fertilità o è "bilanciato" da una miglior qualità.

Ciascun uomo non deve pensare alle "sorti dell’umanità" ma deve invece preoccuparsi, ora, della propria salute e capacità riproduttiva.Tuttavia non si vuole e non si deve sottovalutare questo studi infatti, come conclude anche lo studio, questo calo potrebbe avere serie implicazioni sulla popolazione e sulla salute. Ogni uomo deve cercare di prevenire le possibili cause (dieta stile di vita, contato con agenti chimici, prevenzione malattie) per migliorare la sua riproduttività. La ricerca delle cause (ed eventuali soluzioni) è necessaria e interessante, ma spetta ai ricercatori; tutti invece possiamo fare "del nostro meglio" per riprodurci.

Una ricerca dice

FONTI
https://academic.oup.com/DocumentLibrary/humupd/PR/dmx022_final.pdf
http://www.corriere.it/salute/17_luglio_26/crolla-numero-spermatozoi-uomini-occidentali-a-rischio-vita-umana-terra-3a0c9208-71d3-11e7-9029-c4822e477054.shtml
https://www.wired.it/scienza/lab/2017/07/26/spermatozoi-uomini-occidentali/

https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/03/16/femminizzazione-infertilita-maschile-fertilita/
http://www.repubblica.it/salute/benessere-donna/fertilita-e-infertilita/2015/11/02/news/fertilita_papa_si_diventa_anche_a_tavola_e_in_palestra-126477020/

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