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Visualizzazione dei post da 2018

COME IL NOSTRO INTESTINO REGOLA LE NOSTRE EMOZIONI?

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“Sono finalmente giunto alla conclusione che all'uomo serva un buon intestino più di qualsiasi cervello” - Josh Billings - Oggi, grazie a   KIT - Knowledge Improving Tools e alla nostra amica  Dott.sa Chiara Cavalieri , analizzeremo insieme i vari ruoli del nostro microbiota. Capire il modo in cui il microbiota intestinale influenza il nostro comportamento, rappresenta una grande sfida per il futuro. Nuovi studi infatti confermano che il nostro cervello, l’intestino ed i microbi intestinali, parlano tra loro con un linguaggio biologico comune, attraverso un percorso bidirezionale, lungo quello che è chiamato asse intestino-microbiota-cervello. Il principale canale di comunicazione tra i neuroni del sistema nervoso intestinale e quelli del sistema nervoso centrale è il nervo vago , il più lungo dei dodici nervi cranici, questo si estende dalla base del cervello fino all'addome e i batteri intervengono secernendo alcuni neurotrasmettitori simili a quelli prodotti

E se la campane a Natale suonassero per il motivo sbagliato?

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Tutti conosciamo i fattori di rischio per la morte come il colesterolo alto, il fumo, l'obesità, la malnutrizione... ma chi di voi penserebbe al Natale ? Sì, Natale e Capodanno -secondo uno  studio  del 2010-   mostrerebbero un aumento della possibilità di morire rispetto al resto dell'anno.  Questo sembrerebbero vero per le persone che muoiono per cause naturali, che rappresentano il 93% di tutti i decessi, secondo il Centers for Disease Control americano.  Secondo i ricercatori, le persone che muoiono per le cinque malattie più comuni (problemi circolatori , malattie respiratorie, problemi endocrino/ nutrizionali/metabolici, malattie dell' apparato digerente e cancro ) aumentano tra il 4% e il 13%.  Una precedente  ricerca   di  Phillips  del 2004 aveva trovato una tendenza simile, in particolare nelle morti cardiache.  In particolare, Phillips, professore nel dipartimento di sociologia  dell'UC San Diego , e il suo team esaminando il numero di persone che sono

LA PLASTICA INVISIBILE – Ignorarla non la rende meno reale

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Plastica nell'acqua, plastica nel pesce, plastica nelle verdure, plastica nel nostro intestino. Ma che sta succedendo? Cosa sono tutte queste microplastiche che spuntano fuori come funghi? Oggi ne parliamo con KIT . Le microplastiche sono piccole particelle di plastica che vanno dai 330 micrometri ai 5 millimetri di grandezza, che inquinano l’ambiente terrestre e marino. Sulla loro presenza e pericolosità se ne discute da anni e ormai ci sono diversi studi scientifici che ne parlano. In pratica, gli oggetti e gli imballaggi di plastica con cui abbiamo a che fare tutti i giorni che finiscono nell'ambiente, si frammentano e disgregano in piccolissimi frammenti. Questi micro-frammenti possono essere ingeriti dagli animali o produrre sostanze nocive per l’ambiente. Esistono anche particelle più piccole, che prendono il nome di nanoplastiche, ma date le dimensioni ridottissime sono impossibili da campionare con le attrezzature oggi a disposizione. Di queste, dunque, sappia

Il microbiota umano, ovvero come non sentirsi mai soli…e avere gli incubi!

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"Assumi il superbatterio per stare in forma!" o "Prendi la salcazzolina (modalità Dario Bressanini on) per sgonfiarti e rafforzare la flora batterica!". Ogni giorno siamo bombardati da informazioni di questo tipo e oggi grazie alla collaborazione di  KIT - Knowledge Improving Tools e la nostra amica nutrizionista Dott.ssa  Chiara Cavalieri  cercheremo di capire qualcosa riguardo il nostro microbiota . L’organismo umano fin dalla nascita è abitato da una vasta gamma di microrganismi che vivono e colonizzano le superfici corporee esposte e le mucose comunicanti con l’esterno. La totalità di questi microrganismi batteri, funghi, archeobatteri, protozoi e virus, è detta microbiota . L’associazione tra microbiota e ospite umano è di tipo simbiotico , ovvero una coesistenza frutto di numerosi processi avvenuti nel corso dell’evoluzione, che hanno favorito il generarsi di una condizione di reciproco vantaggio e quindi favorevole sia per i batteri sia per

Razze e razzismo: parliamone... scientificamente!

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Nel 1918 sul Piave ha combattuto quella che viene chiamata la “ Razza Piave ”; quando una persona è spregevole talvolta si dice che è “di una cattiva razza”; al Sud capita di sentire parlare dei nostri vicini Greci citando il motto che abbiamo in comune “Italiani e greci: una faccia, una razza”; o ancora, una leggenda (perché tale sembra essere) narra che Einstein , giungendo negli USA nel 1933, indicò nei documenti di essere di “razza umana”. Questi sono solo alcuni esempi dell’utilizzo quotidiano del termine razza riferito agli esseri umani. Come avrete capito, oggi assieme a  KIT - Knowledge Improving Tools parliamo delle razze. Ma cos'è una razza? In biologia, la razza classifica e divide gli individui, animali e piante, di una medesima specie in base a caratteristiche comuni e facilmente evidenziabili. Ma va subito precisato che questa “classificazione” non identifica un'unità tassonomica vera e propria (come “specie”, “genere”, “famiglia”, ecc.), bensì un