breve post bello... RUGBY!

Per chi non lo sapesse all'autore di questo blog piace il rugby e il 23/09/2017 è iniziato il massimo campionato italiano di rugby (campionato di eccellenza).



Allora mi sono chiesto: la scienza ha mai studiato il rugby? La risposta è stata -ovviamente- sì.


L'argomento in assoluto più studiato in questo ambito è stata la cosiddetta "concussion", per dirla in termini non troppo tecnico/scientifici, la "botta in testa" che si può prendere durante una partita di rugby. Su quest'ambito sono stati studiati la frequenza, il trattamento, le differenze in tipologia e trattamento tra ragazzi ed adulti, tecniche di prevenzione (tipologie di allenamento ecc..). Oltre alla concussion, seguono sempre le altre tipologie di infortuni in termini di numerosità degli studi presenti. Seguono poi studi sulle tattiche, strategie difensive, i valori di gioco e posizionamento dei giocatori (anche con l'uso del GPS).

Sottolineo subito, per gli appassionati di rugby come me, che l'aspetto educativo/sociale e i "valori del campo" (rispetto dell'avversario e dell'arbitro, aspetti sociali del terzo tempo) sono difficilmente studiati dalle scienze "dure e crude" come biologia, chimica e medicina e i pochi articoli trovati parlano di "esperimenti sociali" che vogliono provare a "codificare" questi valori per renderli più facilmente rispettabili.

Ma cerchiamo qualche curiosità...

Per gli amanti di questo sport non dovrebbe sorprendere che la maggioranza degli studi siano stati fatti in Australia, Nuova Zelanda e Irlanda... indovinate perché?

Ma poi è vero che i rugbisti consumano più alcool? Beh sembrerebbe di sì... l'alcool e il rugby storicamente hanno un forte legame e, per fare un esempio, il consumo di alcool in Nuova Zelanda è triplicato durante i mondiali del 2011... tuttavia l' "alcool rugbistico" non è un alcool violento, infatti l'aumento degli episodi violenti tipicamente legati al consumo di bevande alcoliche (risse, danneggiamenti, stupri...) è stato non significativo. Tuttavia l'alcool riduce le performance atletiche e riguardo il rugby è stato osservato peggiorare la velocità di recupero atletico dopo le gare... quindi attenzione amici atleti, poco alcool dopo le vittorie [1, 2] (so già che non rispetterete questo consiglio).


È vero che i rugbisti mangiano molta carne? Al contrario di quello che si crede, no. Le più recenti linee guida e studi sui bisogni nutrizionali dei rugbisti consigliano discrete quantità di carboidrati per soddisfare i bisogni energetici di allenamenti e gare.


E noi italiani abbiamo fatto ricerche sul rugby? Beh sì: 56 ricerche sul rugby sono state svolte da italiani. Ovviamente anche gli italiani si sono concentrati su concussion e infortuni. Tuttavia non mancano alcune peculiarità: abbiamo studiato ad esempio relativamente bene le differenze fisiche fra i cosiddetti "avanti" e gli altri giocatori, abbiamo studiato gli effetti della crioterapia sui livelli di ormoni, il modo di effettuare i calci, le allergie e l'asma, abbiamo perfino monitorato e studiato i parametri fisico/atletico per cui è possibile "selezionare" eventuali campioni del futuro.


A cercare poi di ricerche curiose se ne trovano a bizzeffe: da cosa si intende per sprint (non si può pretendere che lo scatto di un rugbista sia similare a quello di un calciatore) al perché i giocatori fanno migliori performance in casa (ad esempio viene percepito che quando si giochi in casa gli arbitri siano più imparziali, mentre quando si gioca in esterna viene percepito che gli arbitri favoriscano la squadra di casa, fino allo stress del viaggio[1]); dall'influenza del marketing e degli sponsor all'influenza del testosterone pre gara sulle prestazioni; dalle "sindromi da fine carriera" (ansia, depressione, disturbi del sonno, problemi alimentari, alcolismo..) ai caratteri genetici dei rugbisti... (nelle fonti troverete un sacco di articoli che parlano di rugby).


Vorrei fare una piccola nota riflessiva infine: il DOPING... pochi ricercatori fino ad ora studi sul doping e il suo impatto nel rugby... tuttavia recenti ricerche [1, 2]mostrano come circa il 23% dei giocatori abbia ammesso di aver fatto o comunque sia favorevole all'uso del doping in questo sport, un 26% non sa/non è convinto su un potenziale uso del doping durante la sua carriera, mentre solo un 50% si ritiene contrario al doping. Questo comportamento si sta diffondendo non solo nei giocatori professionisti ma anche fra gli adolescenti, infatti in Sudafrica una ricerca ha scoperto che 12 di 52 ragazzi analizzati è stato trovato positivo ai test antidoping (anche se la risposta della federazione sud africana solleva le sue osservazioni e riporta che poco più dell'1% degli under 18 testati è positivo al doping -sempre troppo secondo il sottoscritto-).

Sinceramente, un mondo sportivo senza doping è probabilmente utopistico,ma per amore di questo sport cerchiamo tutti insieme (come tifoso anche nelle richieste di "gioco spettacolare) di arginare questo fenomeno e soprattutto, almeno, di non farlo conoscere già ai ragazzini.

Qualunque sport, soprattutto se di squadra, è una attività positiva e i valori, la socialità, la salute che si guadagna non dipende dal tipo di sport, ma dal modo con cui si pratica e dal mondo (genitori, allenatori, educatori) che lo circonda.


In finale, come sostiene questa lettera, il rugby è "uno sport affascinante, una storia e uno sviluppo eccezionali e un immenso potenziale per la ricerca", da appassionato, tifoso e scienziato mi auguro che la scienza possano correre insieme verso la meta!!



FONTI
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25868311
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25897297
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26028269
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26118848
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26140538
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26190116
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26280906
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26411851
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26419657
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26682611
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26853070
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27524502
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27506436
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28450840
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28466014
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28498716
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26860532
https://ilovetowatchyouplay.com/2016/06/09/6-reasons-rugby-rocks/
https://www.theguardian.com/sport/2014/sep/28/is-rugby-now-too-dangerous-for-children-to-play
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24901412
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26439776
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11235003
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28676767
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8350610
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26007228
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22168345
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4672015/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23264556
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28103813
http://journals.humankinetics.com/doi/pdf/10.1123/tsp.20.2.145
http://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/1356336X04044071
https://s3.amazonaws.com/academia.edu.documents/44320063/Subjectivity_in_the_articulation_between20160402-15839-plo3wx.pdf?AWSAccessKeyId=AKIAIWOWYYGZ2Y53UL3A&Expires=1506189470&Signature=LN%2Bm9hJKDoGY%2F31oWGkvdjjPkvE%3D&response-content-disposition=inline%3B%20filename%3DSubjectivity_in_the_articulation_between.pdf
http://www.onrugby.it/2017/08/30/rugby-e-concussion-in-inghilterra-via-al-test-della-saliva/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3751802/
http://journals.humankinetics.com/doi/pdf/10.1123/ijspp.2015-0439

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