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Visualizzazione dei post da 2019

Le sigarette elettroniche: cosa sono? Fanno male o no? Capitolo-2

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Bentornati sul mi o blog. Oggi voglio continuare a parlavi della sigaretta elettronica . Nella prima parte abbiamo visto molto sinteticamente cosa contiene in liquido e il fumo che ne viene generato. In Italia nel 2018 circa 1 milione di persone fumava occasionalmente o abitualmente la sigaretta elettronica e quindi le ripercussioni riguardo la salute debbono essere considerate. Complice anche una diffusione recente del fenomeno, esistono pochi studi sugli effetti a lungo termine riguardo l'uso della sigaretta elettronica, quindi gli unici  che si possono considerare davvero attendibili riguardano alcuni studi sulla presenza di indicatori biologici e i rari studi condotti su animali . Cercherò tuttavia di riassumere quello che ho trovato. EFFETTI ACUTI Dato che, come vedremo, non ci sono studi attendibili riguardo la sicurezza a medio-lungo termine riguardo l'uso delle e-cig, partiamo con possibili effetti acuti . Alcuni dati mostrano che il passaggio dalle sigaret

La storia delle sigarette elettroniche. Intro a un problema complesso.

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Le sigarette elettroniche: cosa sono? Fanno male o no? Capitolo-1

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Basta farsi un giro nella sessione notizie di Google che ogni giorno esce un articolo riguardante le sigarette elettroniche. Non è una novità: questi apparecchi sempre più diffusi servono a generare un "vapore" da inalare che spesso e volentieri è anche aromatizzato ai gusti più improbabili (dal limone al tabacco, dalla vaniglia al thé alla pesca... ce ne sono davvero per tutti) con o senza nicotina e tutti conosciamo qualcuno che -con un verbo coniato apposta- " svapa ". Questi apparecchi e il loro prodotto hanno una regolamentazione molto varia e in molti locali pubblici il suo uso è tollerato, escludendolo di fatto al divieto di fumo . Sarà capitato, infatti, anche a voi di trovarvi in un centro commerciale, negozio, ristorante... e venire travolti da una nebbia improvvisa venire dal vostro vicino che ha tirato fuori dalla tasca questo apparecchio. Ma cosa c'è dentro quei liquidi e quelle nebbie che neanche il delta del Po a novembre riesce a generare?

Pizza da... Ig-Nobel

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Il premio per le ricerche stravaganti e divertenti si chiama Ig-Nobel ed è stato creato nel 1991 per premiare le ricerche scientifiche più strane che sennò non verrebbero prese in considerazione dalla "scienza canonica". Gli organizzatori sperano di stimolare la curiosità delle persone attraverso queste ricerche "strampalate" per avvicinarle di più al mondo della scienza. L'obiettivo, infatti, sarebbe quello di far avvicinare le persone al mondo della scienza prima facendo sorridere e poi pensare.   La cerimonia si tiene ogni anno ad Harvard e non prevede premi in denaro. Le categorie sono 10 e vogliono ricalcare le più celebri categorie del premio Nobel: anatomia, medicina, biologia, chimica, educazione medica, fisica, ingegneria, psicologia, pace, ed economia. Tutte le candidature sono spontanee e chiunque può inviare la propria ricerca sperando nel giudizio "positivamente stravagante" della commissione. Tuttavia è anche possibile rifiutare un

Retrospettivo, descrittivo, prospettico... che vuol dire?

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In questo blog abbiamo spesso parlato di studi osservazionali ... ma cosa sono? Che studi esistono e perché è importante distinguerli? Beh oggi vi parlerò di tutte queste tipologie di studi e cercherò di farvi capire, possibilmente con degli esempi, pregi e limiti di questi. Come dice il nome, gli studi osservazionali osservano una situazione, ma non intervengono su di essa. Sono quindi caratterizzati dall'assenza di intervento attivo da parte dei ricercatori, che si limitano a osservare i fenomeni. Si dividono in tre macro-categorie: - Studi descrittivi I ricercatori osservano e descrivono, senza effettuare particolari analisi statistiche (se non classiche medie, frequenze, deviazioni standard). Servono semplicemente a fotografare lo stato di una situazione: qual'è lo stato di forma di una popolazione? Quanti fumano? Come è distribuita la ricchezza? Ecc... Fanno parte di questa categoria anche i cosiddetti "case reports" cioè la descrizione di casi

Bere zucchero fa venire il cancro?

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LE BEVANDE ZUCCHERATE FANNO VENIRE IL CANCRO!!! Fossi un giornale in cerca di click facili titolerei così, ma invece -ormai mi conoscete- cercherò di analizzare la notizia che circola ormai da 2 settimane che afferma che basta un bicchiere di bevande zuccherate per aumentare in modo importante il rischio di contrarre tumori. Come spesso accade questa notizia nasce da una ricerca pubblicata sulla rivista BMJ da ricercatori francesi, riguardo la conclusione di un’analisi su una correlazione tra consumo di bevande zuccherate e sviluppo di tumori. Come spesso accade in studi nutrizionali, questo è uno studio prospettico di coorte. Senza scendere troppo nei dettagli (lo farò in un post dedicato dove spiegherò le varie differenze fra le varie tipologie di studi), uno studio di questo tipo osserva per un determinato periodo delle abitudini in una popolazione e le correla ad un determinato effetto, in questo caso il cancro. In particolare, lo studio lo fa su una coorte. Cos'è