Report... la polemica è giustificata?
Bentornati
Se leggete i giornali o seguite la RAI avrete sentito parlare della puntata di Report (dal minuto 51.10).
Cerco, nel mio piccolo, di dar una versione mia -e forse un po' diversa- sul servizio.
Brevemente cosa fa il servizio? Partendo dal vaccino HPV, il servizio indaga le falle del sistema di farmacovigilanza. Tuttavia nel farlo ha riportato, alcune gravi, inesattezze sul vaccino.
Report non è nuovo a parlare dei vaccini più male che bene nel 1998 e nel 2000 (report 1998 e report 2000).
Il servizio inizia con le incongruenze fra i vari dati delle regioni, i dati dei ministeri e quelli degli regolatori europei sui dati delle reazioni avverse (cosa che fare anche al minuto 1.13.30 riguardo le stime sul tumore) senza però spiegare il perché. Parto dal fatto che certe anomalie sono sbagliate e, purtroppo, tipicamente italiane e pure "sbagliate", va precisato che esistono alcuni perché: regioni, enti e ministeri hanno diversi parametri nel valutare sia nelle definizioni che nelle stime. Per quanto riguarda le regioni c'è l'autonomia regionale che potrebbe riunire sotto un certo nome cose che ministeri ed enti non chiamano così, ecco che quindi le reazioni avverse della regione Lombardia, vengono filtrate dall'AIFA e solo alcune di esse diventano reazioni avverse per l'AIFA. Idem i casi di tumore: sono i casi evitabili se sparisse del tutto i vaccini? sono le diagnosi che si hanno ora di nuovi casi? Sono le diagnosi evitabili se tutti si vaccinassero? Bisognerebbe leggere i singoli reports (e non parlo della trasmissione ma dei documenti) da cui sono estratti questi numeri. Nel caso specifico parliamo però dell'unico vaccino che è in grado di prevenire la quasi totalità dei casi di tumore al collo dell'utero
All'inizio dell'inizio che inizia il servizio dice che le vaccinazioni sono probabilmente la più grande invenzione della medicina moderna e che vanno fatte (giusto) e che non si vuole mettere in dubbio la loro utilità, tuttavia...
Il servizio parte subito con delle ragazze con difetti dell'attenzione e sindromi dolorose (guai però a mostrare cartelle cliniche... la vicenda delle Iene e Stamina non ha insegnato nulla?) derivanti in modo presunto dal vaccino. Da lì passa con rapidità alla difficoltà avute nel segnalare la reazione avversa e come poche famiglie siano riuscite a farlo. C'è un però: quelle famiglie non hanno hanno fatto fatto la segnalazione avversa tramite medico. La segnalazione la può invece fare qualunque cittadino come spiegato bene dal sito dell'AIFA. C'è da notare come il cittadino abbia il diritto di farla mentre il medico il dovere quando gli viene segnalata o la riscontra; tuttavia il medico valuta se la reazione avversa è imputabile al farmaco (i vaccini sono farmaci, anche "speciali" sotto questo punto di vista in quanto obbligano il medico a tempistiche più rapide) o meno per inoltrare la segnalazione. Per questo entrambi i sistemi sono importanti ed in un certo senso si integrano fra di loro. Far credere ipotetiche impossibilità nel segnalare reazioni avverse è quindi sbagliato.
Cosa succede quando una reazione avversa viene segnalata? Viene fatto un primo sommario check dalla ASL di competenza (più che altro formale sulla corretta compilazione) che invia tutto all'ufficio regionale di competenza. Da lì, dopo un altro check, va tutto all'AIFA che verificherà la correttezza della segnalazione.
Il servizio non si addentra sul fatto che le 71.000 reazioni avverse segnalate sul vaccino HPV possano essere una mera reazione temporale. Sì perché il fatto che compare un sintomo DOPO l'assunzione di un farmaco non costituisce il fatto che il farmaco sia la causa. Questa cosa viene fatta velocemente dire ad una responsabile EMA. La causalità necessità di studi approfonditi, caso controllo, anni, metodo e verifiche... la cosa viene accennata un pochino a riguardo di un report sul vaccino HPV in cui si parlava di possibili relazioni tra CRPS e PoTS e vaccino HPV... tuttavia quel documento non dice che lo causano ma che la correlazione merita un maggior approfondimento e che c'è della letteratura su queste sindromi e il vaccino, tuttavia si evita di dire che la stessa EMA e altri documenti smentiscono queste relazioni (link EMA e altro)
Viene poi parlato dei metalli pesanti (con tanto di immagini) trovati nei vaccini. Si riferisce alla storia delle nanoparticelle, che è una "semi-bufala" di cui ho già parlato qui. Poi si parla di tangenti, corruzione ed altro... non approfondisco questioni legali (è un blog scientifico in fin dei conti) tuttavia non credo siano questioni che (in questo caso) impattino sulla scientificità della questione.
Ma arriviamo al punto: tutta la polemica montata dopo su TV, giornali, radio e politica (principalmente da PD e M5S) è giustificata o meno? Cioè se tutto questo fosse stato fatto su un altro farmaco (es la tachipirina) avrebbero polemizzato con "La tachipirina va presa senza se e senza ma?" "La tachipirna è sicura?" "Io sto con i medici che prescrivono la tachipirina?"
Probabilmente no; in motivi sono vari dal fatto che siamo in un'epoca di calo vaccinale, al fatto che la politica sta montando le ultime epidemie per montare voti fino al fatto che quando si parla di vaccinazioni (quindi bambini/ragazzi) è facile fare audience.
Invece il servizio (pur con evidenti limiti ed errori nella sua costruzione) pone correttamente in luce criticità su due punti: la farmacovigilanza e l'iter sugli studi critici.
Riguardo la farmacovigilanza c'è da dire che talvolta (sottolineo talvolta) soprattutto da medici la segnalazione di effetti avversi, nuovi e non conosciuti in letteratura, è sottovalutata e spesso scartata con il "non ci sono prove" "non ci sono studi" quando invece prove e studi possono partire e partono spesso dalle segnalazioni che, se effettuate da medici ed operatori sanitari, vengono prese con maggiore serietà dagli enti di controllo. Manca poi spesso l'informazione ai pazienti riguardo la possibilità delle segnalazioni spontanee e, in qualche raro caso, i pazienti si lamentano che in farmacia non hanno trovato i moduli per la segnalazione, cosa invece obbligatoria. Quindi una maggior formazione dei medici e dei pazienti nonché un maggior dialogo medico/paziente è fondamentale.
Legato a questo (la segnalazione degli effetti avversi col farmaco in commercio sarebbe la fase IV della sperimentazione clinica) c'è il modo in cui vengono effettuati gli studi clinici. Spiego: uno studio clinico è complesso e costoso e prevede che quindi qualcuno finanzi la sua esecuzione; di norma lo sponsor è la stessa casa farmaceutica che quindi avrà tutti gli interessi a programmare le cose affinché si evidenzino gli effetti positivi e rimangano più nascosti eventuali affetti avversi. A mio avviso non si può lasciare la ricerca di soli effetti avversi agli studi gestiti dalle case farmaceutiche -non perché siano diaboliche o falsifichino dati- credo invece che debba esistere una collaborazione maggiore fra le ditte (che giustamente hanno diritto di partecipare allo studio in quanto produttrici del farmaco) ed enti pubblici e indipendenti che controllino o possano effettuare "studi-paralleli" che evidenzino criticità rispetto al primo. Citando le parole di Silvio Garattini "In questo caso c'è una grave carenza perché gli effetti collaterali vengono raccolti sulla base di rapporti spontanei e non su ricerche specifiche. Sono persuaso dunque, che ci voglia una farmacovigilanza attiva per vedere bene quali siano gli effetti tossici. I benefici sono quelli che sono ma dobbiamo capire le conseguenze tossiche e in questo, ritengo che non si stia facendo ancora un lavoro sufficiente. Ma sia chiaro, succede anche con i farmaci in generale. Io sono convinto che manca una farmacovigilanza seria" e anche "Per stabilire un rapporto di causa ed effetto è molto importante operare attraverso la farmacovigilanza «attiva». Non ci si può infatti affidare solo alle informazioni spontanee dei medici e dei pazienti; occorre, invece, andare a valutare attraverso adeguate ricerche epidemiologiche se esista un aumento di una certa sintomatologia e/o patologia nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questo tipo di ricerca non può essere lasciato solo all'industria, ma deve essere sostenuto da risorse pubbliche e condotto da istituzioni indipendenti. Purtroppo questo tipo di ricerca è poco realizzato, perché è più facile e più accattivante ricercare i benefici piuttosto che la tossicità dei farmaci."
Siamo quindi sicuri che report non abbia centrato il punto sbagliando solo punto di partenza? Non ho la risposta ma in questo caso non condanno nemmeno troppo... c'è da riflettere su molte cose e un miglior dialogo fra le varie parti con rispetto e trasparenze.
Fonti
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=49971
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/19/news/tra_inchieste_e_bufale-163328161/
http://www.farmacovigilanza.org/
https://www.youtube.com/watch?v=Zb6HpUYtHEA
https://www.youtube.com/watch?v=Ro9BnRXxNGI
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-0e43053e-a819-4099-b276-171ec6f5eb45.html
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27561785
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27867145
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/24/news/report_ranucci_non_era_puntata_anti-vaccini_ma_se_fraintesi_e_colpa_mia_-163822459/
http://antoniocolucci.net/cronache-grilline-report-vaccini-corpo-delle-donne/
http://www.airc.it/tumori/tumore-alla-cervice-uterina.asp
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?approfondimento_id=9309
http://www.marionegri.it/media/sezione_media/Istituto_stampa/Ist_stampa_2017/Garattini_Vaccini_ECO_BERGAMO_20.04.2017.pdf
Se leggete i giornali o seguite la RAI avrete sentito parlare della puntata di Report (dal minuto 51.10).
Cerco, nel mio piccolo, di dar una versione mia -e forse un po' diversa- sul servizio.
Brevemente cosa fa il servizio? Partendo dal vaccino HPV, il servizio indaga le falle del sistema di farmacovigilanza. Tuttavia nel farlo ha riportato, alcune gravi, inesattezze sul vaccino.
Report non è nuovo a parlare dei vaccini più male che bene nel 1998 e nel 2000 (report 1998 e report 2000).
Il servizio inizia con le incongruenze fra i vari dati delle regioni, i dati dei ministeri e quelli degli regolatori europei sui dati delle reazioni avverse (cosa che fare anche al minuto 1.13.30 riguardo le stime sul tumore) senza però spiegare il perché. Parto dal fatto che certe anomalie sono sbagliate e, purtroppo, tipicamente italiane e pure "sbagliate", va precisato che esistono alcuni perché: regioni, enti e ministeri hanno diversi parametri nel valutare sia nelle definizioni che nelle stime. Per quanto riguarda le regioni c'è l'autonomia regionale che potrebbe riunire sotto un certo nome cose che ministeri ed enti non chiamano così, ecco che quindi le reazioni avverse della regione Lombardia, vengono filtrate dall'AIFA e solo alcune di esse diventano reazioni avverse per l'AIFA. Idem i casi di tumore: sono i casi evitabili se sparisse del tutto i vaccini? sono le diagnosi che si hanno ora di nuovi casi? Sono le diagnosi evitabili se tutti si vaccinassero? Bisognerebbe leggere i singoli reports (e non parlo della trasmissione ma dei documenti) da cui sono estratti questi numeri. Nel caso specifico parliamo però dell'unico vaccino che è in grado di prevenire la quasi totalità dei casi di tumore al collo dell'utero
All'inizio dell'inizio che inizia il servizio dice che le vaccinazioni sono probabilmente la più grande invenzione della medicina moderna e che vanno fatte (giusto) e che non si vuole mettere in dubbio la loro utilità, tuttavia...
Il servizio parte subito con delle ragazze con difetti dell'attenzione e sindromi dolorose (guai però a mostrare cartelle cliniche... la vicenda delle Iene e Stamina non ha insegnato nulla?) derivanti in modo presunto dal vaccino. Da lì passa con rapidità alla difficoltà avute nel segnalare la reazione avversa e come poche famiglie siano riuscite a farlo. C'è un però: quelle famiglie non hanno hanno fatto fatto la segnalazione avversa tramite medico. La segnalazione la può invece fare qualunque cittadino come spiegato bene dal sito dell'AIFA. C'è da notare come il cittadino abbia il diritto di farla mentre il medico il dovere quando gli viene segnalata o la riscontra; tuttavia il medico valuta se la reazione avversa è imputabile al farmaco (i vaccini sono farmaci, anche "speciali" sotto questo punto di vista in quanto obbligano il medico a tempistiche più rapide) o meno per inoltrare la segnalazione. Per questo entrambi i sistemi sono importanti ed in un certo senso si integrano fra di loro. Far credere ipotetiche impossibilità nel segnalare reazioni avverse è quindi sbagliato.
Cosa succede quando una reazione avversa viene segnalata? Viene fatto un primo sommario check dalla ASL di competenza (più che altro formale sulla corretta compilazione) che invia tutto all'ufficio regionale di competenza. Da lì, dopo un altro check, va tutto all'AIFA che verificherà la correttezza della segnalazione.
Il servizio non si addentra sul fatto che le 71.000 reazioni avverse segnalate sul vaccino HPV possano essere una mera reazione temporale. Sì perché il fatto che compare un sintomo DOPO l'assunzione di un farmaco non costituisce il fatto che il farmaco sia la causa. Questa cosa viene fatta velocemente dire ad una responsabile EMA. La causalità necessità di studi approfonditi, caso controllo, anni, metodo e verifiche... la cosa viene accennata un pochino a riguardo di un report sul vaccino HPV in cui si parlava di possibili relazioni tra CRPS e PoTS e vaccino HPV... tuttavia quel documento non dice che lo causano ma che la correlazione merita un maggior approfondimento e che c'è della letteratura su queste sindromi e il vaccino, tuttavia si evita di dire che la stessa EMA e altri documenti smentiscono queste relazioni (link EMA e altro)
Viene poi parlato dei metalli pesanti (con tanto di immagini) trovati nei vaccini. Si riferisce alla storia delle nanoparticelle, che è una "semi-bufala" di cui ho già parlato qui. Poi si parla di tangenti, corruzione ed altro... non approfondisco questioni legali (è un blog scientifico in fin dei conti) tuttavia non credo siano questioni che (in questo caso) impattino sulla scientificità della questione.
Ma arriviamo al punto: tutta la polemica montata dopo su TV, giornali, radio e politica (principalmente da PD e M5S) è giustificata o meno? Cioè se tutto questo fosse stato fatto su un altro farmaco (es la tachipirina) avrebbero polemizzato con "La tachipirina va presa senza se e senza ma?" "La tachipirna è sicura?" "Io sto con i medici che prescrivono la tachipirina?"
Probabilmente no; in motivi sono vari dal fatto che siamo in un'epoca di calo vaccinale, al fatto che la politica sta montando le ultime epidemie per montare voti fino al fatto che quando si parla di vaccinazioni (quindi bambini/ragazzi) è facile fare audience.
Invece il servizio (pur con evidenti limiti ed errori nella sua costruzione) pone correttamente in luce criticità su due punti: la farmacovigilanza e l'iter sugli studi critici.
Riguardo la farmacovigilanza c'è da dire che talvolta (sottolineo talvolta) soprattutto da medici la segnalazione di effetti avversi, nuovi e non conosciuti in letteratura, è sottovalutata e spesso scartata con il "non ci sono prove" "non ci sono studi" quando invece prove e studi possono partire e partono spesso dalle segnalazioni che, se effettuate da medici ed operatori sanitari, vengono prese con maggiore serietà dagli enti di controllo. Manca poi spesso l'informazione ai pazienti riguardo la possibilità delle segnalazioni spontanee e, in qualche raro caso, i pazienti si lamentano che in farmacia non hanno trovato i moduli per la segnalazione, cosa invece obbligatoria. Quindi una maggior formazione dei medici e dei pazienti nonché un maggior dialogo medico/paziente è fondamentale.
Legato a questo (la segnalazione degli effetti avversi col farmaco in commercio sarebbe la fase IV della sperimentazione clinica) c'è il modo in cui vengono effettuati gli studi clinici. Spiego: uno studio clinico è complesso e costoso e prevede che quindi qualcuno finanzi la sua esecuzione; di norma lo sponsor è la stessa casa farmaceutica che quindi avrà tutti gli interessi a programmare le cose affinché si evidenzino gli effetti positivi e rimangano più nascosti eventuali affetti avversi. A mio avviso non si può lasciare la ricerca di soli effetti avversi agli studi gestiti dalle case farmaceutiche -non perché siano diaboliche o falsifichino dati- credo invece che debba esistere una collaborazione maggiore fra le ditte (che giustamente hanno diritto di partecipare allo studio in quanto produttrici del farmaco) ed enti pubblici e indipendenti che controllino o possano effettuare "studi-paralleli" che evidenzino criticità rispetto al primo. Citando le parole di Silvio Garattini "In questo caso c'è una grave carenza perché gli effetti collaterali vengono raccolti sulla base di rapporti spontanei e non su ricerche specifiche. Sono persuaso dunque, che ci voglia una farmacovigilanza attiva per vedere bene quali siano gli effetti tossici. I benefici sono quelli che sono ma dobbiamo capire le conseguenze tossiche e in questo, ritengo che non si stia facendo ancora un lavoro sufficiente. Ma sia chiaro, succede anche con i farmaci in generale. Io sono convinto che manca una farmacovigilanza seria" e anche "Per stabilire un rapporto di causa ed effetto è molto importante operare attraverso la farmacovigilanza «attiva». Non ci si può infatti affidare solo alle informazioni spontanee dei medici e dei pazienti; occorre, invece, andare a valutare attraverso adeguate ricerche epidemiologiche se esista un aumento di una certa sintomatologia e/o patologia nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questo tipo di ricerca non può essere lasciato solo all'industria, ma deve essere sostenuto da risorse pubbliche e condotto da istituzioni indipendenti. Purtroppo questo tipo di ricerca è poco realizzato, perché è più facile e più accattivante ricercare i benefici piuttosto che la tossicità dei farmaci."
Siamo quindi sicuri che report non abbia centrato il punto sbagliando solo punto di partenza? Non ho la risposta ma in questo caso non condanno nemmeno troppo... c'è da riflettere su molte cose e un miglior dialogo fra le varie parti con rispetto e trasparenze.
Fonti
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=49971
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/19/news/tra_inchieste_e_bufale-163328161/
http://www.farmacovigilanza.org/
https://www.youtube.com/watch?v=Zb6HpUYtHEA
https://www.youtube.com/watch?v=Ro9BnRXxNGI
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-0e43053e-a819-4099-b276-171ec6f5eb45.html
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27561785
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27867145
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/24/news/report_ranucci_non_era_puntata_anti-vaccini_ma_se_fraintesi_e_colpa_mia_-163822459/
http://antoniocolucci.net/cronache-grilline-report-vaccini-corpo-delle-donne/
http://www.airc.it/tumori/tumore-alla-cervice-uterina.asp
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?approfondimento_id=9309
http://www.marionegri.it/media/sezione_media/Istituto_stampa/Ist_stampa_2017/Garattini_Vaccini_ECO_BERGAMO_20.04.2017.pdf
sulle criticità del servizio consiglio di leggere qui: http://www.valigiablu.it/report-vaccini-papilloma-virus/
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