Salmone OGM 2.0... il ritorno

Il post che "collegava" il riscaldamento climatico e gli OGM ha sollevato su Facebook le -giuste- perplessità di una utente.
Quindi mi sono attivato e "incrociando i flussi" [cit.] (da fonte ricavare parola chiave, da parola chiave ricavare fonte, da fonte a parola chiave, da parola chiave a fonte da cercare su sito ufficiale) ho trovato, forse, le risposte alle sue domande.
Le sue perplessità erano riassumibili in "Che succederebbe se, per un qualunque motivo, questi salmoni OGM finissero nell'ambiente selvaggio?"

Una domanda così è estremamente complessa e "nulla" sarebbe una risposta estremamente sbagliata.
Anche se vi sfugge un canarino, all'ambiente potenzialmente può succedere qualcosa, il "rischio 0" in ambito ambientale non esiste. Quindi bisogna procedere ad una "valutazione del rischio" per stabilire gradi e "probabilità" dei singoli rischi con relativo impatto.

Intanto una errata corrige: non è un salmone del pacifico a cui è stato inserito un gene del salmone atlantico (già corretto sul primo post), ma viceversa, è il salmone dell'atlantico che ha "ricevuto" il gene e dell'ormone della crescita del salmone del pacifico.

Incrociando i flussi ho quindi trovato 3 documenti, due canadesi (1, 2) e uno americano (3), che studiano l'impatto ambientale. I documenti sono relativamente tecnici e complessi, riguardano aspetti genetici come la caratterizzazione del transgene, eventuali effetti trasversali di esso e la sua stabilità fra le generazioni; riguardano poi la sicurezza nelle fasi di produzione, la sicurezza delle misure di contenimento dei pesci e l'analisi del rischio della probabilità di incrocio ed eventuali effetti di una fuga di pesci nell'ambiente selvatico. I documenti canadesi ed americani procedono su binari simili e paralleli, anche se attraverso metodiche diverse.

Il documento più completo che ho trovato è il documento redatto dalla FDA americana.
È un documento di 84 pagine chiamato proprio "Environmental Assessment for AquAdvantage Salmon" cioè "Valutazione Ambientale per il salmone AquAdvantage".

Cercherò qui di fare un riassunto.
La prima cosa che vorrei far notare è che questo salmone in realtà esiste dal 1989, erano gli anni del boom di esperimenti sulla transgenesi e c'era molta attenzione proprio sull'ormone della crescita, non stupisce che quindi questo esperimento e questo animale esista da tale periodo. Lo stock di mantenimento di questo pesce esiste quindi dal 1992 quando si ottenne la prima coppia omozigote per questo gene.
Ora l'azienda ha previsto un sito di mantenimento e produzione uova ed uno di crescita. Il sito di mantenimento e produzione uova si trova nelle Prince Edwards Island in Canada mentre il sito di accrescimento a Panama, dai documenti canadesi apprendiamo che l'azienda intende trasferire circa 100000 uova all'anno dal Canada al sito panamense. Ora facendo due conti nel sito di mantenimento, per tale produzione di uova saranno sufficienti una 50ina di femmine e, a farla grande, altrettanti maschi, esagerando quindo nel sito di mantenimento ci saranno 200-250 pesci adulti. Questo dal punto di vista ambientale è importante, perché prevede un sito piccolo con facili misure di contenimento e rischi ambientali bassi nel caso di fuga di qualche esemplare.

Nell'impianto canadese avviene il processo di produzione e mantenimento, vediamo come:
dalla linea stabile vengono selezionate le femmine e le loro uova vengono sottoposte a "ginogenesi" cioè vengono "accoppiate" stimolandole con spermatozoi uccisi con raggi UV e le uova sottoposte ad uno stress di pressione, in questo modo in pratica si ottengono dei cloni tutti geneticamente femmine; queste uova "clonate" vengono ulteriormente sottoposte a "inversione sessuale" cioè trattate con testosterone che fa "revertire" il sesso da femmine a maschi (anche se geneticamente rimangono femmine), a questo punto questi "transessuali" (nel senso che davvero hanno "attraversato i sessi") vengono fatti accoppiare con vere femmine non OGM con shock di pressione per indurre triploidia senza stavolta andare a modificare lo sviluppo sessuale.
Si ottengono quindi femmine triploidi (quindi sterili) portatrici del gene per l'ormone della crescita e che quindi cresceranno più rapidamente.

Dal punto di vista del contenimento fisico dei pesci vanno distinti i due siti:
1) Canada: il sito si trova in un edificio chiuso e protetto da vari sistemi di sicurezza (filo elettrificato, accessi controllati, telecamere e guardie armate), l'acqua in entrata ed uscita passa attraverso filtri, pompe e vasche. Le varie vasche di mantenimento (uova, larve, giovani e adulti) hanno griglie e sistemi per evitare che i pesci saltino fuori (e comunque se succedesse andrebbero su un pavimento sostanzialmente secco), le acque reflue sono passate attraverso filtri e trattate con cloro, rifiltrate (per eliminare il cloro) e solo allora scaricate. Insomma la possibilità che qualche pesce finisca nell'oceano atlantico sono sostanzialmente nulle.
2) Panama: ci sono due sistemi, uno per uova e avannotti e uno per i pesci adulti, entrambi con vari sistemi di filtri, griglie e contenimento. I sistemi sono in una località montana panamense, per accedere all'area di allevamento bisogna attraversare un ponte solo pedonale con accesso controllato e riservato. Le vasche sono all'aperto ma protette da teli e coperture in PVC in modo da rendere impossibile il salto fuori dei pesci o la predazione da parte di uccelli. L'acqua proviene e viene scaricata su un fiume e questo ricircolo è protetto da varie griglie e vasche di contenimento. Il sito è protetto da cani da guardia, filo spinato e all'interno vivono stabilmente dei dipendenti/guardiani. Il fiume inoltre porta ad una centrale idroelettrica per cui eventuali pesci che (con mille peripezie ndr) fuggissero potrebbero essere intercettati lì. Inoltre il fiume scarica sull'oceano pacifico e i salmoni -che ricordo tra l'altro essere femmine sterili- sono atlantici e quindi non troverebbero conspecifici con cui eventualmente accoppiarsi. 

Un excursus dei sistemi di sicurezza è disponibile nel paragrafo 3 mentre i dettagli sono disponibili da pagina 62 a 69 del documento FDA.

Il trasporto aereo delle uova dal Canada a Panama non presenta criticità perché anche in un eventuale disastro aereo, le suddette uova precipiterebbero in oceano e ricordo che il salmone si riproduce in acqua dolce e che quindi le uova (che dovrebbero sopravvivere al disastro) morirebbero per il contatto con l'acqua salata.

L'unica criticità riguarda eventuali crimini nel sito canadese e l'efficacia della sterilità della triploidia nelle femmine allevate a Panama. Il primo caso prevederebbe che qualcuno riesca a superare tutte le barriere in Canada portando questi (già pochi) pesci nell'oceano atlantico, il secondo invece è tecnico: l'azienda infatti ammette che la sterilità è reale "solo" nel 99,2% degli esemplari e che quindi lo 0,8% delle femmine triploidi allevate sia fertile nonostante abbia una produzione di uova ridotta. Questo si traduce nel fatto che se una grande quantità di pesce finisse in oceano è probabile che abbia l'istinto di cercare con chi accoppiarsi e riuscire a farlo, tuttavia viene ritenuto al limite dell'impossibile in quanto solo un terzo delle uova porterebbe il transgene e nell'oceano pacifico non esistono salmoni atlantici selvaggi con cui accoppiarsi e quindi anche qui servirebbe un vettore (umano ndr) che trasporti i salmoni dal sito all'oceano atlantico.
Per questo motivo il ministero della salute e dell'ambiente canadese ha definito i rischi ambientali "alti ma con alta improbabilità e alta incertezza", cioè una eventuale fuga di pesci in oceano atlantico potrebbe portare a conseguenze gravi, ma la probabilità che questa fuga avvenga è al limite del nullo ed esistono molti fattori ambientali e caratteristici dell'organismo che autolimitano le conseguenze.

La natura troverà il modo [cit.]? Beh se sì, in questo caso abbiamo davvero complicato molto il modo di farlo.


FONTI
http://unaricercadice.blogspot.com/2017/09/pesci-grandi-pesci-piccoli-pesci-ogm-e.html
https://cban.ca/wp-content/uploads/AAS_EA-redacted.pdf
http://www.dfo-mpo.gc.ca/csas-sccs/Publications/Pro-Cr/2017/2017_007-eng.pdf
http://waves-vagues.dfo-mpo.gc.ca/Library/361091.pdf
http://www.oag-bvg.gc.ca/internet/English/pet_352_e_39090.html#_edn5
http://www.intrafishevents.com/sif_may_2016/pres/9_AQUA-BOUNTY.pdf
https://www.canada.ca/en/health-canada/services/food-nutrition/genetically-modified-foods-other-novel-foods/approved-products/novel-food-information-aquadvantage-salmon.html
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/10495399809525906?journalCode=labt20

Commenti

  1. Non ho simpatia per le citazioni tipo:
    La vera ignoranza non è la mancanza di cultura, bensì il rifiuto di acquisirla [Karl Popper].
    Altra cosa è parlare di quella che alcuni amano definire ingegneria genetica con fini economici, mi informerò meglio ma se posso espormi, il tutto non mi piace, anche perché in base alla nuova filosofia, non sono io a dover dimostrare che voi avete torto ma esattamente il contrario. Vedi ad esempio l'approccio con la nuova normativa REACH.
    Buona giornata

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  2. Innanzitutto, grazie del contributo.
    Per quanto riguarda la citazione, ci sta il non apprezzare. Mi piaceva semplicemente la frase che credo rappresenti bene una certa percentuale di popolazione che rimane chiusa nelle sue posizioni e rifiuta di informarsi dagli esperti.
    La filosofia del REACH, e lo so perchè lavoro proprio in ambito REACH, identifica proprio il processo avvenuto nel caso del salmone OGM: l'azienda deve fornire tutti i dati e i dettagli ottenuti dai test all'ente di controllo (nel caso REACH l'ECHA e l'Unione Europea) che poi valuteranno i singoli dossier per definirne la validità. In questo caso l'Aquabounty (l'azienda produttrice il salmone) ha fornito i dossier all'Health Canada e all'FDA americana, che hanno redatto le loro valutazioni, che io ho provato a sintetizzare. L'FDA ha redatto un documento di 84 pagine solo sull'impatto ambientale, sul possibile impatto sulla salute c'è, ma è molto più breve in quanto le evidenze sono maggiori e il grado di complessità minore con un grado di sicurezza ritenuto più elevato.

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