Morbillo, morbillosum, morbillotum, morbillantum... speriamo non moribondo
Oggi approfondiamo un attimo una notizia che è uscita nei giorni scorsi:
Partiamo dalla notizia: il ministero ha fatto sapere che nel solo periodo gennaio/febbraio 2017 sono stati registrati circa 700 casi di morbillo a fronte di 800 casi registrati in tutto il 2016, con un aumento del 230% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Dato che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, sono andato sul sito di EPICENTRO a consultare i bollettini pubblicati su questa patologia. Consultando l'ultimo bollettino si possono notare i dati aggiornati.
Tuttavia mancano i dati relativi a febbraio (probabilmente già in possesso del ministero della salute ma non ancora pubblicati su un bollettino), ma già con gennaio possiamo notare come il numero di casi solo i questo mese superi la SOMMA dei casi avvenuti nei mesi di gennaio e febbraio e degli ultimi due anni e si avvicini al numero di casi avvenuti nell'intero anno 2015 (247 casi). Va, per correttezza, detto che in questa statistica ci sono tutti i casi segnalati, anche se non confermati da analisi di laboratorio (percentuale questa molto variabile) e compresi pure i "non casi, cioè quelli negativi alle analisi di laboratorio; tuttavia questa ultima eventualità (i non casi) si aggira mediamente varia dal 6% all'8% dei casi verificati in lab (c'è un picco strano del 30% nel 2015 ma forse i pochi casi falsano un po') quindi entriamo in classi trascurabili.
NB: ho guardato la percentuale di casi scartati sul totale dei dati, non su 100000 abitati come epicentroAlcuni commenti |
La notizia, come ovvio che sia, si è diffusa su giornali e mass media in toni allarmistici e ha scatenato dibattiti su Facebook.
Fra pro vaccini, contro vaccini, complottistiti, allarmisti e tranquillizzatori sembra una battaglia a chi è più esperto.
Ma andiamo con ordine: il morbillo. Il morbillo è una malattia esantematica dovuta ad un virus (wiki e ministero della salute). La malattia generalmente colpisce o in fascia infantile (0-6 anni) o adolescenziale (14-20), raramente causa gravi effetti collaterali. Tuttavia le complicanze più frequenti del morbillo sono la diarrea (in un caso su sei), l’otite media (in un caso su 20), la polmonite o bronchite (in un caso ogni 25), le convulsioni febbrili (in un caso ogni 200), una grave encefalite (infezione del cervello, in un caso ogni 1.000), una trombocitopenia (una grave alterazione della coagulazione e del sangue, in un caso ogni 3000). A causa principalmente di encefaliti e polmoniti si possono avere anche morti (1 caso ogni 5000/6000). e poi c'è la Panencefalite subacuta sclerosante ma è davvero rara. Al morbillo non esistono cure efficaci e l'unica per PREVENIRE COMPLICANZE è l'antibiotico (ricordo che essendo un virus a causare la malattia l'antibiotico è perfettamente inutile a curare: NIENTE ANTIBIOTICI PER I VIRUS) ma non serve a eliminare la malattia ma contrastare eventuali batteri che approfittassero dell'occasione.
L'unica cosa quindi da fare è il vaccino.
Ora andiamo sui numeri: 238 casi di morbillo a gennaio 2017 contro i 78 del 2016, 12 del 2015, 320 del 2014 e 84 del 2013; trend altalenanti insomma, ma comunque elevanti se confrontanti con i 4 anni precedenti (esclusion fatta il 2014). Possiamo notare l'elevato numero (in relazione al numero totale) dei casi confermati in laboratorio, cosa che mostra forse una certa attenzione dei soggetti e dei medici coinvolti; ma a pensar male potrebbe essere sintomo di un più grave caso clinico che ha previsto la necessità di analisi di laboratorio. Questa ipotesi non è confermata in quanto il 27.3% dei casi ha avuto una complicanza (dalla diarrea fino all'encefalite, quindi non necessariamente gravi) in linea con gli anni precedenti (es. 27.1% del 2016).
In questo si è inserito il M5S a dire che le epidemie sono cicliche e normali con la successiva replica del ministero della salute: vero il morbillo presenta (come dai grafici) andamenti altalenanti, ma questo è dovuto ad accumoli di popolazione infetta tali da scatenare focolai epidemici nei soggetti non vaccinati: finita una epidemia bisognerà attendere un nuovo accumulo (una fase lena quindi) tale da avere una soglia tale da diffondere l'infezione su larga scala (fase rapida), dopodiché (tra cure, isolamento infetti e remissioni malattia) la popolazione infetta torna a livelli basi da essere quasi invisibile (ed è questo che è pericoloso) per riprendere dopo il ciclo.
Naturalmente antivaccinisti e co. cavalcano il fatto dicendo che il vaccino è inutile, però se la popolazione è ampiamente vaccinata spezzi il ciclo di cui sopra e fanno confronti con altri paesi con livelli di infezione simili nonostante livelli di vaccinazione uguali o inferiori al nostro. I dati più completi a livello europeo sono aggiornati al 2015, quindi prenderò questo anno come riferimento consultando questo sito e questo.
Si può notare come la Francia abbia circa gli stessi casi dell'Italia nonostante un tasso di vaccinazione più basso (minore dell'84% mentre l'Italia si attesta al 85.29%) ma non abbiamo dati sull'ultima epidemia e i tassi di vaccinazione sono simili (per chi non si fidasse controlli pure i documenti linkati).
Se poi guardiamo la correlazione fra tassi d'incidenza e tassi di vaccinazione notiamo come più alta è la vaccinazione minore sono i casi su milione di abitanti con l'unica voce fuori dal coro rappresentata dalla Croazia.
L'unica cosa quindi da fare è il vaccino.
Ora andiamo sui numeri: 238 casi di morbillo a gennaio 2017 contro i 78 del 2016, 12 del 2015, 320 del 2014 e 84 del 2013; trend altalenanti insomma, ma comunque elevanti se confrontanti con i 4 anni precedenti (esclusion fatta il 2014). Possiamo notare l'elevato numero (in relazione al numero totale) dei casi confermati in laboratorio, cosa che mostra forse una certa attenzione dei soggetti e dei medici coinvolti; ma a pensar male potrebbe essere sintomo di un più grave caso clinico che ha previsto la necessità di analisi di laboratorio. Questa ipotesi non è confermata in quanto il 27.3% dei casi ha avuto una complicanza (dalla diarrea fino all'encefalite, quindi non necessariamente gravi) in linea con gli anni precedenti (es. 27.1% del 2016).
In questo si è inserito il M5S a dire che le epidemie sono cicliche e normali con la successiva replica del ministero della salute: vero il morbillo presenta (come dai grafici) andamenti altalenanti, ma questo è dovuto ad accumoli di popolazione infetta tali da scatenare focolai epidemici nei soggetti non vaccinati: finita una epidemia bisognerà attendere un nuovo accumulo (una fase lena quindi) tale da avere una soglia tale da diffondere l'infezione su larga scala (fase rapida), dopodiché (tra cure, isolamento infetti e remissioni malattia) la popolazione infetta torna a livelli basi da essere quasi invisibile (ed è questo che è pericoloso) per riprendere dopo il ciclo.
Naturalmente antivaccinisti e co. cavalcano il fatto dicendo che il vaccino è inutile, però se la popolazione è ampiamente vaccinata spezzi il ciclo di cui sopra e fanno confronti con altri paesi con livelli di infezione simili nonostante livelli di vaccinazione uguali o inferiori al nostro. I dati più completi a livello europeo sono aggiornati al 2015, quindi prenderò questo anno come riferimento consultando questo sito e questo.
Si può notare come la Francia abbia circa gli stessi casi dell'Italia nonostante un tasso di vaccinazione più basso (minore dell'84% mentre l'Italia si attesta al 85.29%) ma non abbiamo dati sull'ultima epidemia e i tassi di vaccinazione sono simili (per chi non si fidasse controlli pure i documenti linkati).
Se poi guardiamo la correlazione fra tassi d'incidenza e tassi di vaccinazione notiamo come più alta è la vaccinazione minore sono i casi su milione di abitanti con l'unica voce fuori dal coro rappresentata dalla Croazia.
Piccola nota, i tassi di vaccinazione sono noti all'Italia ma non all'UE... forse è un campanello d'allarme sulla comunicazione fra stati ed unione che ancora manca.
Detto ciò che possiamo concludere? Bisogna andare in massa a vaccinarsi e chiudersi in casa? No. Il ciclo è normale, gli effetti gravi sono rari; è necessario aumentare il tasso di vaccinazione partendo dai bambini e dagli adolescenti in modo da spezzare questi cicli. Niente panico ed aspettiamo i dati dei prossimi mesi prima di allarmarci più del dovuto.
L'invito è quello di vaccinarsi, ma non di impanicarsi.
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