Disturbi del comportamento alimentare: un fenonemo complesso

I disturbi del comportamento alimentare sono spesso un problema silenzioso. Chi li ha non ne parla col prossimo ed alcuni possono essere addirittura scambiati per particolarità, quando invece sono dei veri e propri disturbi. Il 15 marzo è la giornata del Fiocchetto Lilla, per ricordarsene e parlarne.

Non solo anoressia e bulimia: i tanti disturbi del comportamento alimentare

Sicuramente tra i disturbi alimentari più noti ci sono la bulimia e l'anoressia. Se questi due fenomeni sono i più noti, e in un certo riconosciuti, molti altri lo sono meno.
Parliamo, ad esempio, del "Binge Eating": un fenomeno caratterizzato dall'abbuffata periodica cronica, dal mangiare molto rapidamente, spesso in solitaria, fino ad un senso sgradevole di pienevolezza, quasi provando disgusto per sé stessi. Non si tratta quindi ne di "mangiare un barattolo di cioccolato perché si è tristi" ne di approfittare saltuariamente di un "all you can eat". Come tutti i disturbi del comportamento alimentare, deve essere un comportamento ripetuto e prolungato nel tempo, con sfaccettature psicologiche e comportamentali complesse.
Altri fenomeni sono ancora più sottili, ma altrettanto complessi e interessanti. Parliamo di fenomeni come l'ortoressia e l'ARFID.
La prima è l'"ossessione del cibo sano". L'ortoressia, non è per dire il semplice "leggere l'etichetta" di cosa si sta comprando al supermercato. Quella è una abitudine sana e che, personalmente, invito a fare. L'ortoressia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un comportamento ossessivo sul controllo della salubrità del cibo. Chi ne è affetto spesso passa ore fra gli scaffali, facendo ricerche su ogni singolo componente di ogni alimento, rifiuta categoricamente di comprare determinati cibi oppure non si fida. Ad esempio, un ortoressico molto difficilmente mangerà ad un aperitivo con buffet o al limite mangerà solo certe cose per lui più sane. Spesso si rifiuterà di mangiare fuori e si porterà sempre il suo cibo preparato da lui. In ogni caso non c'è un comportamento unico che lo identifica, la caratteristica comune è l'ossessione compulsiva per la salubrità degli alimenti.
Il secondo, l'ARFID, o disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione del cibo, è invece caratterizzato dalla ossessione a mangiare solo determinate cose ed escludere categoricamente altre. Naturalmente non parliamo di persone allergiche o con intolleranze, che devono per motivi di salute evitare alcuni alimenti, parliamo piuttosto di un disturbo comportamentale. Si tratta, faccio un esempio, di mangiare solo pasta, anche condita in vari modi, ma deve essere sempre presente. Oppure di mangiare solo pizza o insalate. Si tratta di un disturbo caratterizzato spesso dalla continua sensazione di non poter soddisfare i propri gusti e le proprie esigenze alimentari, portando così a disequilibri, carenze nutrizionali e disagio sociale.
Esistono poi tutta una serie di disturbi detti "sotto soglia" o "non classificati". Sono chiamati in termine tecnico EDNOS o "disturbi del comportamento alimentare non meglio specificati". Si va dal mangiare solo di notte all'assumere solo cibi liquidi, dall'ossessione compulsiva per il controllo della forma fisica all'estrema pianificazione della dieta. Si stima che queste tipologie di disturbi rappresentino il 50-60% di tutte le persone con disturbi del comportamento alimentare, una stima molto spannometrica in quanto questi disturbi sono poco riconosciuti e studiati.
Infine c'è l'obesità cronica e ricercata. Seppur questo sia un fenomeno controverso anche l'obesità potrebbe rientrare nella definizione di disturbo alimentare: una persona obesa completamente disinteressata a dimagrire o che addirittura cerca il sovrappeso potrebbe essere considerata come facente parte di quelle che hanno un disturbo.
Tutti i disturbi del comportamento alimentare in ogni caso sono caratterizzati da fattori di tipo nutrizionale e da fattori psicologico/sociali.

Origini e conseguenze dei disturbi del comportamento alimentare

L’origine dei disturbi della nutrizione e della alimentazione è sicuramente complessa e multifattoriale. Non è solo, come spesso si ritiene, la pressione sociale per l'immagine di sé a scatenarli, i fattori possono essere molteplici. Il disturbo alimentare emerge come risultato dell’interazione di molti fattori predisponenti, dalla genetica alla psicologia, dalla sociologia a fattori culturali, tutti possono partecipare alla genesi di queste problematiche. La caratteristiche più frequenti che spingono una persona ad avere questi disturbi sono la sensazione del giudizio sociale, il criticismo verso sé stessi e l'aspetto fisico. Una eccessiva ricerca, o al contrario una completa assenza, del controllo sull'alimentazione o dell'aspetto fisico. L'insoddisfazione del proprio aspetto corporeo e la ricerca in quello di un mezzo di difesa o di rivalsa sociale. In ogni caso solo un esperto d questi temi riesce a classificare veramente un disturbo alimentare.
Le conseguenze per la salute sono molteplici: i disturbi del comportamento alimentare portano a carenze nutrizionali o all'esposizione a fattori di rischio importanti per la salute. L'eccessiva magrezza dell'anoressia può sfociare anche nella morte di fame, altri disturbi allo sforzo eccessivo del sistema digerente con ulcere gastriche o danni intestinali. Per non parlare poi di fattori come il sovraccarico cardiaco o la mancanza di nutrienti fondamentali per il nostro organismo.
Ci sono poi le conseguenze sociali che possono portare al progressivo isolamento verso la società o a fenomeni di depressione.

Solo donne e giovani?

In Italia ogni anno si contano circa 8500 persone colpite da qualche disturbo alimentare. Il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare è stato per anni visto dalla società come qualcosa di rilegato al mondo femminile e giovanile. Sicuramente le ragazze giovani sono più a rischio riguardo i fenomeni di anoressia e bulimia. I numeri sono orientativi, ma si stima ad esempio che 10 adolescenti su 100 soffrano di problemi alimentari. Gli adolescenti fra i 15 e i 19 anni sono quelli più a rischio, ma nell'ultimo periodo l'età in cui compaiono i primi disturbi si sta abbassando. Sono sempre più numerosi casi di bambini che soffrono di anoressia o bulimia già intorno ai 9-10 anni, ma anche adulti over 40 che iniziano a sviluppare questi disturbi.
In Italia i valori non si discostano molto da quelli internazionali. Un'analisi del 2010 ha riportato un numero di ospedalizzazioni dovute ad anoressia pari a 22,8 per 100.000 fra le donne e 2,0 per 100.000 fra gli uomini. Nelle donne d'età tra i 15 e i 19 anni il tasso sale a 31,7 per 100.000. Secondo una ricerca eseguita dall’ABA, l'Associazione Italiana per la cura e la prevenzione di Anoressia e Bulimia, il 95,9% delle persone affette da questi disturbi sono donne. Però questo rapporto si sta modificando grazie sopratutto ad altri fenomeni e disturbi alimentari. Secondo i dati raccolti dalla American Psychiatric Association, tra gli adolescenti americani anoressici più del 20% è maschio. Ad aumentare la percentuale maschile di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare contribuiscono gli EDNOS. Ad esempio la bigoressia, fenomeno caratterizzato dalla insoddisfazione costante della propria forma fisica soprattutto muscolare, sempre più diffuso tra i maschi sportivi, anche in età adulta.

Le cure e i tanti aspetti di questo disturbo

Dai disturbi del comportamento alimentare si può guarire. Il supporto familiare e sociale sono aspetti fondamentali per spingere una persona che ne soffre ad indirizzarsi verso uno specialista. La conoscenza di questi fenomeni da parte dei medici di famiglia è a sua volta assolutamente fondamentale. Il medico personale e di famiglia è spesso quello che si interfaccia di più con le persone o con i familiari direttamente colpiti da queste problematiche e può quindi individuarle e avviare l'iter terapeutico che però ha bisogno, soprattutto nei casi seri, di un intervento specialistico. Ma anche altre figure possono interagire positivamente con chi ne soffre: insegnati, terapeuti scolastici, personal trainer, farmacisti di fiducia (figura che esiste soprattutto in piccoli centri abitati) e tanti altri possono positivamente spingere la persona a cercare un intervento.
Per monitorare e migliorare l’assistenza, nel 2008 il Ministero della Salute ha avviato un'indagine su tutte le  strutture e le associazioni italiane disponibile sul sito www.disturbialimentarionline.it dove è anche presente una mappa che mostra tutti i centri disponibili. La cura dei disturbi del comportamento alimentare è poi spesso un lavoro di equipe che riguarda specialisti medici, nutrizionisti e psicologi e può durare anni. Non basta riprendere a nutrirsi bene per considerarsi completamente fuori dal problema, ma anche tutti gli aspetti sociologici e comportamentali devono essere indagati. Anche il ruolo dell'attività fisica è molto importante e studiato.
Vari aspetti sono poi studiati dalla ricerca sia riguardo l'insorgenza che la cura di questi disturbi: dal ruolo del microbioma, cioè la volgarmente detta flora intestinale, alla neurobiologia sono tutte materie interessantissime che sembrano influire. Il microbioma, ad esempio, può metterci molto tempo a cambiare ed interagisce molto col sistema nervoso spingendoci anche a mangiare alcune cose piuttosto che altre.

Il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare è insomma complesso e multidisciplinare, pieno ancora di stigmi e pregiudizi sociali. È quindi importante conoscere il fenomeno e ricordarsene per sostenere bene le persone colpita.

FONTI
https://www.epicentro.iss.it/anoressia/epidemiologia
http://www.disturbialimentarionline.it/
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3673
https://psicopatologiaalimentazione.it/per-i-familiari/cosa-sono-i-disturbi-alimentari/
https://www.apc.it/disturbi/adulto/anoressia-e-bulimia/disturbi-alimentazione/
https://www.mirror-mirror.org/eating-disorders-statistics.htm
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http://www.sisdca.it/html/news/riflessioni-e-proposte-societarie-in-merito-al-ddl-n-189.asp
http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4470&area=Salute%20donna&menu=patologie
https://oggiscienza.it/2019/10/24/disturbi-comportamento-alimentare-italia/
https://www.ildigitale.it/dca/
https://www.ipsico.it/sintomi-cura/bulimia-nervosa/
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https://www.aidap.org/2017/che-cose-il-disturbo-evitanterestrittivo-dellassunzione-del-cibo-arfid/
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