Ragni musicisti e velenosi

Ha fatto parecchio rumore la notizia del vigile morso dal ragno violino in provincia di Terni.
Ma quanti e quali ragni velenosi ci sono in Italia?
Siamo lungi dal conoscere con precisione tutte le specie di ragni presenti nel territorio italiano, tuttavia ad oggi sono censite 1411 specie di ragni nel territorio nazionale.
Non sono riuscito a trovare una mappa precisa della distribuzione dei ragni in Italia e quindi anche dei ragni pericolosi per l'uomo. Infatti è bene dire che tutti i ragni sono dotati di veleno che usano per uccidere le loro prede, ma pochi sono di rilevanza clinica per gli esseri umani in Italia. Vediamo quali.


La specie più nota è sicuramente la vedova nera o malmignatta (nome scientifico: Latrodectes tredecimguttatus) e il comportamento più famoso (da cui prende il nome di vedova) è il fatto che la femmina che uccide il maschio dopo l'accoppiamento. Senza dubbio è il ragno italiano più pericoloso, il suo morso infatti avere effetti letali, principalmente su bambini, anziani o soggetti debilitati fisicamente. C'è da specificare che solo la femmina è pericolosa per l'uomo. La femmina è facilmente riconoscibile per l'addome sferico, grosso e nero alcune macchie rosse, il cui numero varia a seconda della distribuzione geografica. Le dimensioni molto piccole (al massimo 4 cm zampe incluse) rendono il morso praticamente indolore e può anche passare inosservato ma il suo veleno è neurotossico, con una dose potenzialmente letale pari a 0,90mg per chilo di peso corporeo. A causa delle basse quantità di veleno iniettate comunque i casi mortali sono rari colpendo di più persone già debilitate o soggetti piccoli. Il veleno contiene alfa-latrotossina, adenosina, guanosina ed inosina. Queste sostanze provocano l’irrigidimento muscolare, mal di testa, nausea, vertigini, forti dolori addominali, sudorazione e difficoltà respiratorie. Nonostante il morso indolore il veleno può provocare nausea, vomito, dolori addominali e sensazione di morte imminente, con possibili squilibri a livello pressorio e del ritmo cardiaco. Nei soggetti più sensibili può sfociare in uno shock anafilattico. Generalmente i sintomi più seri spariscono in un paio di giorni, ma il senso di debolezza può perdurare anche per alcune settimane. In Italia si trova principalmente a Sud e nel Centro Italia lungo la costa tirrenica, oltre che in Sardegna. Vive nei terreni brulli o vicino a muretti e sassi, e raramente può costruire la sua tana vicino alle abitazioni.

La Segestria florentina, così chiamata poiché i primi esemplari studiati vennero trovati lungo l'Arno, e il ragno dal sacco giallo (Cheiracanthium punctorium) non sono ragni tecnicamente pericolosi, infatti il loro veleno è dotato di scarse proprietà neurotossiche, e sono famosi principalmente per il potente e dolorosissimo morso provocato dai grandi cheliceri (la sorta di due "dentoni" chitinosi presenti sulla testa dei ragni). La Segestria florentina è un grosso ragno, le femmine possono arrivare a 2 centimetri di lunghezza zampe escluse (anche 6-8 cm con le zampe); si tratta di un ragno piuttosto facile da riconoscere per la colorazione nera e per il comportamento: costruisce infatti una tipica ragnatela tubulare, e attende all'uscio con una caratteristica posizione delle zampe, sei delle quali proiettate in avanti e pronte a ghermire la preda di turno, solitamente altri ragni, api, vespe, blatte e anche lepidotteri notturni. La femmina, a differenzia dal maschio, ha due coloratissimi cheliceri, che non esita a mostrare con fare minaccioso quando si sente in pericolo. È possibile trovarla in cantine, fessure e vecchie abitazioni, soprattutto quelle con mura non lisce, dato che la specie non è in grado di scalarle. In Italia è presente in tutte le regioni.
Il ragno dal sacco giallo invece predilige gli spazi aperti come prati e terreni incolti, dove costruisce la tela fra foglie e arbusti che utilizzata non per cacciare ma principalmente per scopi riproduttivi. Il veleno di questa specie ha effetti solo in soggetti predisposti dove può sfociare in nausea, mal di testa, vomito e senso di oppressione toracica, associati al bruciore della zona colpita che diventa rossastra e gonfia. Il nome si sacco giallo deriva dalla caratteristica colorazione della parte posteriore di colore giallo solcato da una linea bruna trasversale. In Italia è presente praticamente su tutto il territorio, ma in Sicilia non è mai stato osservato. La specie è balzata agli onori della cronaca per il richiamo di circa 40 mila Mazda negli Stati Uniti: il ragno, attratto dall'odore della benzina, trovava particolarmente accogliente il tubo del carburante della macchina, dove vi costruiva la tana.

Arriviamo ora alla tarantola (Lycosa tarentula). È indubbiamente il più grande ragno italiano ed è più noto per un dettaglio folkloristico che scientifico, ovvero la  "tarantella", la danza tipica che si dice originare dalle convulsioni causate dal morso. In realtà, secondo gli scienziati, il reale responsabile del tarantismo sarebbe il morso della vedova nera, e i movimenti incontrollati (spasmi assimilabili alle crisi epilettiche) sarebbero più sintomi psicosomatici. La Lycosa tarentula non è aggressiva e vive negli spazi aperti, principalmente in Italia centro-meridionale e in particolare in Puglia (il nome deriva dalla città di Taranto), dove scava buche nel terreno profonde una ventina di centimetri. Il morso è molto doloroso a causa delle grandi dimensioni del ragno, ma ha sintomi generalmente locali con bruciori ed arrossamenti che svaniscono in brevissimo tempo.

Infine si arriva al ragno violino (Loxosceles rufescens) di cui si è parlato nel caso di cronaca. Questo ragno, assieme alla vedova nera, è ritenuto il ragno italiano più pericoloso a causa del potente veleno e dell'abitudine a vivere anche vicino all'uomo. Il veleno ha un effetto necrotizzante (detto loxoscelismo) che può provocare aree di necrosi più o meno grandi che possono portare alla necessità di operazioni chirurgiche. Fortunatamente questa specie inietta il suo veleno solo nel 40 percento dei morsi gli effetti più gravi emergono soltanto in soggetti sensibili. Di piccole dimensioni e di colore marrone uniforme, con zampe lunghe e sottili, questo ragno rappresenta un pericolo poiché si introduce facilmente in casa in cerca di prede o di insetti morti, ed essendo lucifugo (non ama la luce), può capitare che si infili sotto i vestiti, dentro le calzature o sotto le coperte del letto. Questo ragno è presente in tutto il territorio nazionale. L’origine del nome “violino” è legata al fatto che questo animale reca sul cefalotorace (la parte superiore ed anteriore del corpo) una tipica macchia scura che ricorda la forma violino. Non usa la tela per cacciare, piuttosto tende agguati ed insegue le prede catturandole uccidendole con i cheliceri o usando il veleno.Tendenzialmente non è aggressivo e tende a fuggire, ma se messo alle strette e infastidito può mordere per difendersi. Gli effetti necrotici del veleno di questo ragno possono portare all'aggravarsi di infezioni causate dai morsi (che potenzialmente possono causarsi anche dal morso di altri ragni) provocando estese infezioni e setticemia anche mortali.

È bene ricordare che è estremamente difficile che un ragno ci riconosca come prede (a meno che non gli agitiamo davanti piccole parti del corpo come le dita) e che quindi la maggioranza dei morsi sono provocati dal fatto che percepiscono alcuni nostri comportamenti come pericolosi e quindi sta a noi, nei limiti del possibile, prevenirli.

FONTI
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/vigile-di-terni-morso-da-un-ragno-violino-ha-rischiato-di-morire_3136544-201802a.shtml
http://www.repubblica.it/salute/medicina/2017/09/05/news/ragno_violino_una_fobia_ingiustificata-174686922/
http://www.sanremonews.it/2018/04/29/leggi-notizia/argomenti/sanita-1/articolo/ragno-violino-animale-pericoloso-facciamo-chiarezza.html
https://brilliantmaps.com/venomous-animals/
https://www.museoscienzebergamo.it/web/index.php?option=com_content&view=article&id=367:checklist&catid=96:checklist-ragni-italiani&Itemid=94
http://www.faunaitalia.it/checklist/introduction.html
https://scienze.fanpage.it/i-5-ragni-piu-pericolosi-in-italia-ecco-quali-sono-e-dove-si-trovano/
http://www.museidigenova.it/sites/default/files/I%20ragni%20in%20Italia.pdf
https://www.wikihow.it/Riconoscere-una-Vedova-Nera
https://it.wikipedia.org/wiki/Alfa-latrotossina
https://www.blog-news.it/post/segestria-florentina-ragno-grandi-dimensioni-1
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_medically_significant_spider_bites
https://sciencing.com/types-poisonous-spiders-4779519.html
https://motori.fanpage.it/i-ragni-costringono-la-mazda-a-ritirare-42mila-automobili/

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