Abbiamo un nuovo organo?

Siamo fatti così... cantava la sigla di "Esplorando il corpo umano" storico cartone degli anni '90 che descriveva struttura e funzioni del nostro corpo per i bambini. Ma sappiamo davvero come è fatto? A leggere i giornali da poco tempo infatti saremo dotati di un nuovo organo.
Si tratta dell'interstizio, da non confondersi con lo spazio interstiziale, cioè quella sottile lamina di fluido che separa spesso le cellule una dalle altre. La notizia riguarda la riclassificazione di una serie di tessuti connettivi che sottostanno a epiteli, derma e mucose del nostro organismo in un nuovo  tipo di tessuto denominato appunto interstizio. Il tessuto connettivo ha, in generale, la funzione di connettere (come da nome), unire e fare da supporto a vari tipi di tessuti.  È costituito da una matrice fatta di proteine (collagene, fibronectina...) e cellule differenti a seconda dei differenti tipi di tessuto connettivo.
Quello che propongono gli autori dello studio scientifico da cui è stata tratta la notizia è una revisione e riclassificazione anatomica dei tessuti connettivi della sottomucosa, del derma e dell'avventizia vascolare. In pratica sono tutti i tessuti connettivi che contribuiscono ad avvolgere quei tessuti epiteliali che avvolgono cavità e "tubi" (come i vasi sanguigni) presenti all'interno del nostro corpo.
In realtà la definizione stessa di organo non è così condivisa a livello preciso. In generale per organo si intende una parte anatomica di forma definita, separata dalle altre e costituita da diversi tipi di tessuti che operano insieme per svolgere una funzione specifica o un gruppo di funzioni. Se questa definizione può sembrare precisa in realtà lascia alito a molte sfaccettature e questioni interpretabili: quanti tessuti devono comporre un organo? Quale grado di separazione deve esistere fra un organo e l'altro? Quanto specifiche devono essere le funzioni? Gli organi multipli (occhi, polmoni, reni...) sono da considerarsi organi separati (un polmone è un organo, l'altro polmone è un altro...) o un solo organo (i polmoni sono UN organo...)?
Parlare quindi di "nuovo organo" non è propriamente corretto e sicuro, ma è più giusto dire che è una riclassificazione a livello anatomico di qualcosa che già si conosceva.

Come è fatto l'interstizio? Fino ad ora il tessuto connettivo che sta sotto gli epiteli era definito come una rete di proteine di varia natura prodotte da cellule (principalmente i fibroblasti) più o meno compatto.
Attraverso una particolare tecnica di microscopia (l'endomicroscopia confocale laser basata su sonda o pCLE), che può anche essere eseguita direttamente su pazienti in vivo durante operazioni chirurgiche, gli sperimentatori hanno studiato la tonaca che sta sotto i dotti biliari extra-epatici e pancreatici (sia direttamente su pazienti vivi che su campioni congelati per avere immagini meglio definite), identificando l'interstizio come una rete tubulare riempita di liquido. La tecnica usa microsonde usate in endoscopia collegate a un rilevatore laser in grado di visualizzare immagini grazie ad un liquido di contrasto. Il tessuto viene illuminato dai laser presenti sulla sonda endoscopica e i segnali fluorescenti, rilevati dai sensori, vengono elaborati da un computer.
Tramite questa tecnica è risultato quindi che l'interstizio ha l'aspetto di una maglia, formata da scompartimenti pieni di fluido avvolti in una "tela", chiamata elastina, composta di collagene e altre proteine flessibili. Il liquido che riempie queste cavità sembra originare ed essere in continuità con il liquido interstiziale che separa le cellule epiteliali. Altra novità, questa volta scoperta tramite tecniche di microscopia più tradizionali, come marcature anticorpali e microscopia confocale a fluorescenza su vetrino, è stata che le fibre della "tela" sono parzialmente avvolte a intermittenza da cellule che hanno caratteristiche simili alle cellule endoteliali, cioè quelle che avvolgono completamente vasi sanguigni e linfatici, in particolare si rivela un anticorpo tipico, chiamato anticorpo CD34.
La scoperta di questa struttura non è stata del tutto casuale; infatti già nel 2015 due coautori dello studio (David Carr-Locke e Petros Benias), analizzando con l'endomicroscopia confocale laser il dotto biliare di un paziente con tumore, notarono la presenza di una serie di cavità interconnesse a livello del tessuto sottomucosa, che non corrispondeva a nessuna struttura anatomica nota. Dopo ulteriori analisi al microscopio, la struttura reticolare costituita da cavità piene di liquido scompariva. I ricercatori con questo studio hanno confermato una ipotesi sviluppata allora: quello che si evidenziava al microscopio era solo che quel restava dei tessuti “collassati”, cioè dopo la perdita del liquido interstiziale che li riempie. Infatti, con le tradizionali tecniche di microscopia, prima di essere essere analizzati i tessuti vengono trattati con tecniche che consentono ai ricercatori di identificare in maniera più facile alcuni componenti chiave, questo utile procedimento elimina però i fluidi dei campioni facendoli apparire schiacciati.
Per questo motivo l'interstizio c'era rimasto celato fino ad ora.

A dire il vero non è la prima volta che viene scoperto un "nuovo organo". Praticamente un anno prima dei ricercatori dell'Università di Limerick, in Irlanda, avevano scoperto il mesentere, questa volta più ampiamente riconosciuto come organo a sé stante che collega l'intestino alla parete addominale.

Secondo Neil Theise, docente di patologia all'Università di New York e coordinatore dello studio, l'interstizio, grazie alle cavità che lo compongono, è più simile ad una spugna che ad un corpo solido e può così agire come ammortizzatore ai colpi e alle sollecitazioni elastiche dei tessuti. Infatti, dati preliminari farebbero sospettare che l'interstizio possa essere presente sotto a molti altri tessuti, in particolare quelli sottoposti a movimenti di tipo elastico con ampliamenti e restringimenti (pelle, vasi sanguigni, cuore, polmoni, stomaco e intestino...), rendendolo una struttura fra le più diffuse del nostro organismo.
L'interstizio, per le sue capacità elastiche, potrebbe avere un ruolo nella formazione delle rughe, nell'irrigidimento degli arti e di altri eventi tipici dell'invecchiamento. Nell'interstizio si è evidenziata anche la presenza di alcune cellule staminali mesenchimali, che sono grado di contribuire alla formazione di cicatrici e altri fenomeni tipici delle malattie infiammatorie. 
Inoltre la sua connessione con vasi e dotti, ma anche cellule potrebbe aiutare a spiegare la diffusione di nutrienti, segnali del sistema immunitario, patologie e cancro attualmente di difficile spiegazione.

Sicuramente la scoperta di Neil Theise e colleghi -a causa del numero limitato di campioni utilizzati- ha ancora degli aloni di dubbio e serviranno ulteriori analisi per confermare la scoperta e le ipotesi che emergono dallo studio. Tuttavia questa notizia ci ricorda quante poche certezze abbiamo in realtà sul nostro corpo. L'interstizio ci mostra quanto sia necessario affrontare lo studio dell'anatomia e della fisiologia in modo sempre più integrato; cercando di porsi continuamente nuovi quesiti e cercare di rispondere aggiornando e integrando continuamente le tecniche. Infatti il (non) "nuovo organo" si è scoperto ora, non perché prima ignoto o invisibile, ma perché finora osservato in maniera impropria, a cominciare dalle immagini a disposizione.
Le nuove tecniche, a partire dalla TAC e dalla risonanza fino alle nuove frontiere della microscopia, consentono di entrare sempre di più dentro agli esseri viventi fornendo immagini sempre più realistiche, di come sono fatti e di come funzionano. Queste tecniche inoltre permettono di mostrare cosa succede direttamente in vivo senza attendere (o provocare come nel caso della ricerca animale) la morte degli esseri viventi o dei tessuti.


Ma adesso che sappiamo di avere nuovi organi inizieremmo a provare dolore anche lì?


FONTI
http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/03/27/scoperto-un-nuovo-organo-nel-corpo-umano_3971ec0a-6438-4578-86bf-2f05126f989e.html
http://www.corriere.it/salute/18_marzo_28/ecco-l-interstizio-nuovo-organo-piu-grandi-corpo-umano-d63a07ea-3281-11e8-99d9-35360f097e9f.shtml
http://www.secoloditalia.it/2018/03/scoperto-un-nuovo-organo-nel-corpo-umano-con-sviluppi-importanti/
https://www.ilfoglio.it/bandiera-bianca/2018/03/28/news/il-grande-bluff-del-nuovo-organo-del-corpo-umano-186719/
http://www.nationalgeographic.it/scienza/medicina/2018/03/28/news/nuovo_organo_umano_scoperto_sotto_la_pelle-3920177/
https://www.gqitalia.it/lifestyle/beauty-lifestyle/2018/03/29/abbiamo-un-nuovo-organo-e-si-chiama-interstizio/
https://www.nature.com/articles/s41598-018-23062-6
https://www.focusjunior.it/scuola/scienze/scoperto-un-nuovo-organo-del-corpo-umano-linterstizio
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/20634
https://www.galileonet.it/2018/03/scoperto-nuovo-organo-corpo-umano-interstizio/
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/3/29/INTERSTIZIO-COS-E-E-COME-FUNZIONA-A-chi-serve-la-non-notizia-sul-nuovo-organo-/813758/
https://science.closeupengineering.it/arriva-un-nuovo-organo-linterstizio/13260/
https://www.nytimes.com/2018/03/31/health/new-organ-interstitium.html
http://www.repubblica.it/salute/2017/01/04/news/mesentere_nuovo_organo_uomo-155393389/?ref=HRLV-27
http://www.thelancet.com/journals/langas/article/PIIS2468-1253(16)30026-7/fulltext

Commenti

  1. Scoperta interessante, la leggevo l'altro giorno, ma la definizione di nuovo organo mi ha lasciato sorpresa.. forse sarebbe il caso di rivedere l'istologia. Ogni tanto cerco di spiegare anche ai miei studenti di scuola le differenze tra la sistematica dei libri di testo (poco aggiornata) e quella che studiai all'università..

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