Le epidemie mediatiche sono un'epidemia

"Meningite! Un caso a Napoli, 3 a Siena, 2 a Torino!" " Bambina di 9 anni, in ospedale per meningite. Profilassi a parenti e compagni di classe" "Ragazzino di 12 anni affetto da meningite. Non era (o era ndr) vaccinato"

Bollettini di guerra come questi ultimamente se ne sentono sui giornali e in TV, tuttavia dati alla mano vendono aria fritta opportunamente condita, solo per fare pubblico e soldi (con la pubblicità, non per mega complotti di BigPharma).


Una volta si andava dal dottore e lui, con tono paternalistico e rassicurante, diceva "Stai tranquillo, te lo dico io!" oggi invece (nel bene e nel male) siamo bombardati di informazioni da TV, internet, social etc, e quella voce calda e tranquillizzante non si riesce quasi più a sentirla persa fra le altre mille.

Cosa c'è di vero e cosa di falso in tutto questo? Bisogna fare la corsa al vaccino e riempirsi di antibiotici a casa? Ovvio che no... vediamo cosa dicono i dati
MENINGITE: i dati

Cos'è la meningite? La meningite è una infezione che raggiunge le meningi (una serie di membrane che proteggono il cervello) causandone una infiammazione e da lì possono raggiungere più facilmente il sistema nervoso centrale. Queste tipologia di infezioni sono nella maggior parte virali (e per fortuna meno gravi) seguono le batteriche, infine in minima parte abbiamo funginee e da parassita e non derivanti da infezioni (malformazioni, autoimmuni ecc).

Leggendo il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità che vi ho linkato sopra, si evince quindi che in Italia non c'è alcuna emergenza. (Nei grafici che vedete tenete presente che i dati del 2016 sono aggiornati al 16 novembre).

Quando i media parlano di casi di meningite si riferiscono quasi sempre alle batteriche (le virali normalmente passano in 10 giorni e raramente con  gravi conseguenze) e derivano sempre dalla cosiddetta malattia invasiva batterica, comunemente detta sepsi: quando la sepsi arriva alle meningi allora parliamo di meningite.
Nel grafico qui a fianco vedete i casi di sepsi registrati in Italia dal 2011, come vedete dalla curva negli anni c'è stato u aumento ma nel 2016 (almeno fino al 16/11) si riscende e sicuramente non si sarà arrivati ai numeri del 2015.


Ma i numeri si sa, confondono le idee, quindi conviene proporzionare tutto agli abitanti, per convenzione si rapporta tutto al numero di casi ogni 100000 abitanti ed ecco che vediamo che non raggiungiamo nemmeno i 3 casi di sepsi ogni 100000 abitanti; numeri certo da tenere sotto controllo ma per cui parlare di "emergenza nazionale" risulta francamente eccessivo.

E stiamo parlando solo di sepsi (non che questa non sia grave, se pensate a Bebe Vio i danni che ha avuto sono dovuti alla sepsi, non alla meningite), non di meningite!

Dato che i dati del 2016 sono incompleti e mancano molte tipologie batteriche guardiamo quelli del 2015.
Come vediamo fa da padrone la meningite da pneumococco con circa il 42% dei casi, poi altri batteri con circa il 21% e il meningococco è al terzo posto col 19% circa dei casi. Parlando di numeri parliamo di 283 casi derivanti da pneumococco, 145 derivanti da vari batteri spesso non ben identificati e 129 casi da meningococco. Comunque i casi di meningite sono circa 1 su 100000 abitanti (0.001%).

Allora se ci sono incidenze così basse perché tanto clamore mediatico?
Tutto parte da piccoli focolai epidemici (parliamo di poco più di 10 casi ogni 100000 abitanti) di meningite da meningococco in alcune province toscane (tra Firenze, Prato, Pistoia, Empoli) in fasce d'età meno colpite (50-60 anni), quando la meningite colpisce sopratutto prima di un anno e adolescenti, che si è espansa poi a quelle età. Questo focolaio, a seguito di campagne vaccinali e di profilassi specifiche, è presto scomparso e la situazione di casi di malattia è tornato alla normalità, ma ha lasciato un sedimento (in pochi spero capiranno la citazione) di paura che i media cavalcano per fare notizia e audience.


Tuttavia una cosa vera c'è, sono aumentati i casi di infezioni batteriche, sopratutto da pneumococco (nel 2016 i livelli non raggiungeranno i valori del 2015 ma supereranno il 2014), mentre meningococco e Haemophilus influaenze  registrano lievi ma costanti aumenti.

Quello che preoccupa è che per gli ultimi due sono, da anni, disponibili i vaccini e quindi (se la gente si vaccinasse come si deve) queste curve dovrebbero diminuire.

Alcune informazioni che circolano, sopratutto in rete, però sono confondenti:
Danni da vaccino: sono anni che, a partire dalla bufala del vaccino e autismo (che circola indisturbata da anni con sempre ahimè più seguaci), seguito da squalene, poi mercurio, poi alluminio, poi (e cito testualmente frasi trovate in rete) "cellule di feti abortiti, virus, batteri, DNA" che causerebbero immensi danni ai bambini e "controllo mentale", inoltre che renderci più malati dei non vaccinati
Meningite dovuta agli immigrati: è vero c'è una zona dell'Africa in cui la malattia è endemica, ma è dovuta a meningococco del ceppo A, mentre i casi in Italia ed Europa derivano principalmente dai ceppi B e C, quindi l'aumento dovuto all'immigrazione è minimale
Vaccinarsi è inutile, copri alcuni ceppi e ti becchi altri: se è vero che il quadrivalente contro la meningite copre quattro ceppi è anche vero che è studiato per coprire i più diffusi e i più pericolosi per la salute, quindi è come dire "non metto la cintura, che anche se la metto tanto l'auto prende fuoco"... non ha alcun senso!

D'altro canto c'è il bollettino di guerra con la frase "non era vaccinato" senza nemmeno sapere che batterio si era preso (attualmente si vaccina contro l'Haemophilus e il meningococco).

Vaccinarsi può servire sempre, ma non ha senso campagne diffuse a tutte le età con richiami frequenti, parliamo sempre di farmaci (effetti collaterali ne hanno anche se non parliamo dei danni complottistici) e a livello pubblico acquistarli è una spesa importante. Seguiamo i consigli dei medici e delle ASL: vaccinare sotto i 5 anni di età e nella fascia 15-24 anni dove la frequenza di malattia si ri-acutizza. Poi in caso di epidemia l'OMS, consiglia vaccinazioni diffuse sopra 10 casi su 100000 abitanti.

L'Italia con circa 2casi/100000 abitanti si trova sotto la media europea di 4casi/100000abitanti per quanto riguarda le malattie invasive batteriche, quindi non c'è nessuna epidemia e tranquilli che non dovrete girare con la mascherina ed essere punti ovunque. Controlliamo la situazione per tornare a far scendere i casi, ma nessun allarme (neanche in toscana).

Periodicamente nei giornali escono campagne mediche quasi epidemiche (Metodo Stamina, SARS, suina, aviaria, ebola...): servono a tenere il pubblico sulla sedia andando a minare inconsciamente il "Quando c'è la salute c'è tutto", oggi è la meningite domani chissà... nel dubbio esistono medici ed ASL a cui rivolgersi non certo internet e TV

N.B: i dati grafici sono stati rielaborati da fonti pubbliche ministeriali e di ASL, mi scuso per eventuali piccoli errori di calcolo

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