Patatina o non patatina? This is the question

Morire di patatine così compare un URL di repubblica, che al tutolo però è "Il dilemma della patatina fritta. Sicuri che ci uccide?"


Altri giornali o testate online invece avevano titoli più espliciti accappia click.
La notizia infatti potrebbe sembrare di quelle choc: le patatine fritte fanno venire morte precoce.
Le patatine fritte sono uno dei cibi più amati che mettono d'accordo tutte le persone, vegani e carnivori, nord e sud del mondo, bianchi e neri, uomini e donne...

Un caso similare avvenne con la carne rossa, quando l'annuncio dell'inserimento nei possibili cancerogeni sollevo un polverone mediatico che portò ad un calo delle vendite anche del 20% di carne rossa e insaccati.

Da dove deriva la notizia? Da un articolo uscito pochi giorni fa (il 7 giugno) riguardo uno studio osservazionale, cioè si è preso un gruppo di persone e si sono osservate queste persone per anni cercando relazioni fra varie osservazioni. Ad esempio questo studio ha preso in considerazione il consumo di patate e certi aspetti di salute (tasso di mortalità, diabete cancro, problemi cardiaci...). Lo studio tra l'altro è condotto da italiani, in collaborazione con inglesi ed americani.


Grafici, nell'asse x  il consumo di patatine al mese
(se fritte o non, è indicato)
nel'asse y vari parametri studiati nell'articolo
Analizziamolo:
Lo studio prende in analisi 4400 persone tra i 45 e i 79 anni (età media 61.3 anni) tutte soggette o a forte rischio di osteoartrite seguendoli per 8 anni. Il principale outcome di interesse è stato la morte dei soggetti rispetto al consumo di patate, ma sono stati valutati anche altri parametri (problemi cardiaci, cancro, diabete, fratture) e altre abitudini alimentari e parametri fisici (indice di massa corporea-BMI-, consumo di alcool, importo calorico giornaliero). Durante gli 8 anni di studio sono morte 236 persone.

E qui parte la prima osservazione dell'articolo: all'aumentare del consumo di patate aumenta la percentuale di persone morte. Quindi i ricercatori si sono detti, ma tutte le patate? E hanno diviso i consumatori di patate non fritte da quelli di patate fritte ed hanno visto che la relazione era forte solo per i secondi. In particolare il rischio aumenta in modo lineare al consumo di patate fritte a partire da chi le consuma due o più volte alla settimana.
Indici di correlazione di Pearson
fra vari parametri (in giallo i significativi)
I ricercatori per misurare la relazione usano il cosiddetto indice di correlazione di Pearson che viene usato per mostrare le relazioni fra due eventi.
Ora se pure è vero che la relazione fra il maggior consumo di patatine fritte e una maggior percentuale di morte è vero ci sono altri fattori, e lo dicono gli stessi ricercatori, che possono essere concause o fattori confondenti: che ora elenco
ASSUNZIONE DI CALORIE: è fortemente correlata ai problemi di cure  (in particolare lo scompenso cardiaco), alla assunzione di patate e patate fritte (cioè indica che chi mangia più patate tendenzialmente assume anche più calorie) e al tasso di mortalità (più assumi calorie più rischi di morire), problemi già noti nell'assunzione di calorie. Tuttavia ci sono fattori "bizzarri". ad esempio chi assume più calorie ha punteggi più alti riguardo l'aderenza alla dieta mediterranea e l'assunzione di calorie non è correlata in modo forte al BMI (cioè non è detto che più calorie assumi più sei grasso), vero è che il range di età è vario e questo potrebbe influire (soprattutto sul BMI)
CONSUMO DI ALCOOL: il consumo di alcool ha tutti indici negativi (cioè fattori protettivi) verso problemi cardiaci, diabete e pure anche chi consuma patatine fritte e beve più alcool sembra essere protetto fra chi mangia solo le patatine fritte, mentre l'effetto non è visibile su chi mangia patate non fritte.

DIABETE: relazioni relativamente forti con lo sviluppo di cancro e con i problemi cardiaci. Lo sviluppo di cancro non è fortemente correlato alla morte. Dato interessante, tuttavia uno studio di 8 anni fa fatica a vedere effetti significativi della mortalità per cancro. Altro dato interessante è che il numero di persone che hanno sviluppato diabete negli 8 anni è significativamente inferiore in chi consuma quantità maggiori di alcool.
BMI: non è correlato alla morte, l'unica correlazione forte riguarda la percentuale di persone che hanno avuto fratture; questo in linea con altri studi dove il rapporto peso/altezza è legato al buono stato osseo.
FUMO: è fortemente correlato allo sviluppo di cancro -ma guarda un po'?? ndr- e discretamente allo sviluppo di patologie cardiovascolari (tutti problemi noti del fumo)
SCOMPENSO CARDIACO E PROBLEMI CARDIACI: una maggior frequenza di problemi cardiaci, in particolare scompensi, è legato ad una maggior probabilità di morire - d nuovo: ma guarda un po'??-


Lo studio inoltre ha dei limiti, che forse potrebbero spiegare alcune anomalie (come alcool e diabete o protezione verso i mangiatori di patate) che sono il fatto che si prende in considerazione una popolazione di persone adulte/anziane con variabilità molto alta di età e con un problema relativamente specifico (l'osteoartrite). Lo studio stesso infatti conclude che le patatine fritte sono correlate in primis ad uno stile di vita non propriamente salutare (più alta assunzione calorica, più grassi, vita più sedentaria...) e che uno studio di questo tipo non può chiarire un effetto di causa effetto.

Infatti è bene ricordare che CORRELAZIONE ≠  CAUSALITÀ. Una correlazione non indica una causa, ma può fare da spunto a studi successivi. Io per il futuro non mi concentrerei solo su i fattori di rischio (calorie e morte, calorie e problemi cardiaci, alcool e cancro), ma anche sulle "anomalie" protettive (alcool e diabete ad esempio..).

Insomma nulla di nuovo sul fronte occidentale scientifico: una dieta varia e salutare aiuta a vivere più sani e più a lungo.

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