Coronavirus: gli effetti ambientali

Dai canali puliti di Venezia agli animali in città fino all'aria più pulita. La minor presenza dell'uomo per le strade a causa del lockdown sta facendo vedere come la natura possa riprendersi i suoi spazi. Per ora, non abbiamo studi scientifici che misurano in maniera rigorosa l'impatto della ridotta attività umana sull'ambiente. Sono comunque disponibili un po' di dati: vediamoli assieme.

Il biossido di azoto

Una delle immagini più significative sono quelle satellitari che dimostrano come il biossido di azoto (NO2) sia diminuito nell'atmosfera delle zone che hanno di più subito il lockdown. Le immagini derivano dal progetto Copernicus. Il biossido di azoto è prodotto da centrali elettriche, veicoli e altre strutture industriali e può avere un impatto significativo sulla salute umana, aumentando la probabilità di sviluppare problemi respiratori. Le concentrazioni di biossido di azoto nella nostra atmosfera variano ampiamente di giorno in giorno a causa delle fluttuazioni delle emissioni, nonché delle variazioni delle condizioni meteorologiche. In tutta Europa i livelli di biossido di azoto sono scesi dal 40% a più del 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno con picchi molto elevati in pianura padana, a Roma, in Spagna e Francia. Effetti simili si rilevano comunque anche in tutto il resto del mondo che hanno ridotto fortemente le loro attività a causa della pandemia. Questo dato, sicuramente buono, non va però inteso come in senso assoluto, con la ripresa delle attività potrebbe esseri un effetto "rimbalzo" che potrebbe portare questo gas verso livelli superiori a quelli attesi.

Le polveri sottili

Anche i livelli di polveri sottili ci sono forniti dal progetto Copernicus. Le polveri sottili sono quelle polveri comunemente chiamate PM10 e PM2.5 in base al loro diametro. Assieme al biossido di azoto hanno dimostrato di avere un importante ruolo nella mortalità infantile post-natale, nello sviluppo di malattie respiratorie ed altre patologie. I livelli di polveri sottili sono influenzati da tantissimi fattori: le attività umane (in questo caso gioca un ruolo importante anche il riscaldamento domestico e non), il vento e la pioggia, oltre ad altri fattori come il traffico dei mezzi di trasporto.
Il livelli di polveri sottili infatti hanno risentito meno del lockdown con una alta variabilità. Ho raccolto i dati ogni giovedì dal 12 marzo al 16 aprile per avere una idea dell'impatto che il blocco delle scuole e delle attività lavorative può aver avuto (sul sito si possono trovare i dati giorno per giorno). I livelli di PM10 e PM2.5 dipendono anche molto dalle condizioni atmosferiche come vento e pioggia. Mediamente durante questo periodo di lockdown anche le polveri sottili sono calate rispetto ai valori attesi rispetto ai dati dei due anni precedenti. Le regioni che hanno mostrato (mediamente) una maggior riduzione delle polveri sottili sono stati la pianura padana, il centro-nord della Spagna e, più tardivamente, negli UK tra il Galles e il nord dell'Inghilterra.
Anche qui importante sarà quanto questi valori riprenderanno a crescere dopo la fine del lockdown.

Acqua pulita e altre cose

I canali trasparenti di Venezia e le immagini satellitari della sua laguna sono sicuramente bei segnali. Il traffico marino diminuito ha ridotto le dispersioni dei motori, ma soprattutto ha fatto sedimentare tutti quei fanghi e detriti che invece il moto ondoso e le turbolenze generate dalla navigazione stavano creando. Le immagini satellitari mostrano come (soprattutto nelle are più scure) come l'acqua abbia una minor turbolenza e maggior trasparenza. 
Ma non c'è solo Venezia, molti animali con l'assenza di esseri umani si avventurano di più in città. Dal capriolo a Bologna, alle capre di montagna in Galles, dalle volpi di Londra ai coyote di San Francisco sempre più animali si avvicinano o addentrano nelle zone abitate. Se da un lato questi segnali sono buoni che fanno scoprire una natura tutto sommato prossima, ma che ci sembrava perduta, non è detto che sia davvero tutto buono. Animali, carnivori e non, che si addentrano in città per la ricerca di cibo possono essere un campanello d'allarme di insofferenza. Molti animali che stavano in periferia e che, direttamente o indirettamente, sfruttavano gli scarti umani per sopravvivere ora potrebbero avvicinarsi di più in città per cercare quelle fonti che non trovano più. Questi fenomeni, in una stagione primaverile dove molti esseri anche si riproducono, potrebbe segnare fenomeni stanziali difficili da gestire. Inoltre fornirebbe segnali di una natura fragile e impoverita dove questi animali si sono abituati di fatto ad una relazione di sussistenza con l'essere umano che ora si manifesta con l'avvicinamento alle aree urbanizzate.
Un esempio sono i ratti di New Orleans, in Louisiana. I ratti che escono allo scoperto in cerca di cibo sono aumentati in quanto la spazzatura di cui si nutrivano prima è drasticamente diminuita. Se da un lato questa può essere un'opportunità per disinfestare le città, in altre zone, invece, si teme che i ratti possano minacciare la sopravvivenza di alcune specie di uccelli marini.
Alcuni hanno contestato come i livelli di anidride carbonica non siano diminuiti rispetto ai valori attesi, ma siano stabili. La CO2 è un gas con una vita molto lunga in atmosfera. Una molecola di anidride carbonica resiste in atmosfera per un periodo che può variare anche fino a 200 anni. Subisce poi molte variazioni durante un anno con picchi che raggiungono (nell'emisfero nord del mondo) l'apice a fine inverno inizio della primavera. Non deve sorprendere quindi che i suoi livelli non siano particolarmente diversi dall'atteso nonostante le attività umane ferme. Ci vorrebbe -e nessuno lo auspica- un blocco generale per molto più tempo per osservare qualche variazione rispetto ai valori attesi. Non sarà un lockdown a salvarci dal riscaldamento climatico.

Cause e conclusioni

Ma perché si è assistito ad un calo di molti inquinanti atmosferici? La risposta sta soprattutto nella diminuita richiesta energetica. In Europa la richiesta di elettricità è calata in molti Paesi dal 4% al 7% con picchi in Italia e Francia, dove questa riduzione è stata anche di più del 12%. Le fonti rinnovabili costituiscono una quota in rapida crescita dell’energia utilizzata in Europa. Tuttavia i dati Eurostat più recenti ci ricordano come nei 28 paesi UE il 49% dell'energia elettrica provenga ancora da combustibili fossili (gas, petrolio e carbone).
Un altro fattore importante è stato il calo del traffico, come dimostrato dalla forte diminuzione dei voli.
In Cina un altro fattore di rilievo degli effetti della riduzione delle attività umane è il forte calo dell'uso del carbone. Questo combustibile è tra i più inquinanti del pianeta e il suo minor uso è sicuramente positivo per l'ambiente.
Insomma, per concludere, questa pandemia ci sta facendo riscoprire la natura e il nostro impatto su di essa. Dalla sua origine fino a tutti gli aspetti analizzati in questo articolo il nuovo Coronavirus ci dovrebbe far riflettere sul rapporto che abbiamo con la natura e con il globo. Bisogna cercare che questi miglioramenti ci facciano riflettere sugli stili di vita e che, con la ripresa economica, non si metta da parte totalmente la spinta ad una economia verde.
La speranza è rivedere l'equilibrio che abbiamo avuto finora con la natura e col mondo, ricordandoci che la salute dell'ambiente non è un lusso o una bella foto da copertina, ma una priorità nel lungo tempo.

FONTI:
https://epha.org/air-pollution-clears-in-cities-globally-maps/
https://www.eurocontrol.int/sites/default/files/2020-04/covid19-eurocontrol-comprehensive-air-traffic-assessment-14042020.pdf
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Electricity_production,_consumption_and_market_overview#Electricity_generation
https://www.eea.europa.eu/signals/signals-2017/articles/l2019energia-in-europa-situazione-attuale
https://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus
https://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus/Sentinel-5P/Air_pollution_remains_low_as_Europeans_stay_at_home
https://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus/Sentinel-5P/Air_pollution_remains_low_as_Europeans_stay_at_home
http://www.esa.int/Applications/Observing_the_Earth/Copernicus/Sentinel-5P/Coronavirus_lockdown_leading_to_drop_in_pollution_across_Europe
https://www.esa.int/ESA_Multimedia/Images/2020/04/Deserted_Venetian_lagoon
https://atmosphere.copernicus.eu/european-air-quality-information-support-covid-19-crisis
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/domanda-elettrica-italia-covid-19/
https://ember-climate.org/project/coronavirus_electricity_demand/
https://www.euronews.com/2020/04/13/covid-19-and-climate-how-much-impact-is-the-current-lockdown-really-having-on-our-environm
https://www.eea.europa.eu/themes/air/air-quality-and-covid19
https://news.wttw.com/2020/04/02/environmental-impact-covid-19-lockdowns-seen-space
https://sciencebusiness.net/news/covid-19-cutting-air-pollution-it-will-not-slow-climate-change
https://www.euronews.com/2020/04/13/covid-19-and-climate-how-much-impact-is-the-current-lockdown-really-having-on-our-environm
https://www.euronews.com/2020/03/19/economic-lockdown-reduces-global-pollution-levels-european-space-agency
https://www.theguardian.com/environment/2011/feb/04/man-made-greenhouse-gases
https://www.theguardian.com/environment/2012/jan/16/greenhouse-gases-remain-air
http://www.esa.int/Space_in_Member_States/Italy/Coronavirus_calano_in_Italia_le_emissioni_di_diossido_di_azoto
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32290393/?from_term=PM10+and+health&from_sort=date&from_filter=pubt.review&from_pos=1
https://www.nature.com/articles/s12276-020-0405-1
http://www.g-feed.com/2020/03/covid-19-reduces-economic-activity.html
https://www.sciencealert.com/here-s-what-covid-19-is-doing-to-our-pollution-levels
https://www.ilpost.it/2020/04/04/animali-citta-coronavirus/

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