E se la campane a Natale suonassero per il motivo sbagliato?

Tutti conosciamo i fattori di rischio per la morte come il colesterolo alto, il fumo, l'obesità, la malnutrizione... ma chi di voi penserebbe al Natale?
Sì, Natale e Capodanno -secondo uno studio del 2010- mostrerebbero un aumento della possibilità di morire rispetto al resto dell'anno. Questo sembrerebbero vero per le persone che muoiono per cause naturali, che rappresentano il 93% di tutti i decessi, secondo il Centers for Disease Control americano. Secondo i ricercatori, le persone che muoiono per le cinque malattie più comuni (problemi circolatori, malattie respiratorie, problemi endocrino/ nutrizionali/metabolici, malattie dell'apparato digerente e cancro) aumentano tra il 4% e il 13%. Una precedente ricerca di Phillips del 2004 aveva trovato una tendenza simile, in particolare nelle morti cardiache. In particolare, Phillips, professore nel dipartimento di sociologia dell'UC San Diego, e il suo team esaminando il numero di persone che sono arrivate in ospedale situazione di emergenza tra il 1979 e il 2004, trovarono un picco anomalo di morti in quei tre giorni anche confrontandolo con altre festività e i weekend.
Questi dati richiamano un altro studio del 2008 fatto da Reedman e colleghi che metteva in evidenza il fatto che le visite mediche dovute  a problemi cardiaci aumenta tra il 23% e il 33% tra Natale e l'EpifaniaUno studio, più recente del 2013 in Gran Bretagna ha riscontrato che i pazienti ricoverati negli ospedali in quanto le emergenze nei giorni festivi hanno una probabilità molto maggiore di morire rispetto a quelli ammessi in altri giorni della settimana, compresi i fine settimana.
Tutto questo è stato confermato il 5 novembre di quest'anno da una ricerca svedese che conclude che: "Le festività natalizie e di mezza estate sono state associate a un rischio più elevato di infarto del miocardio [...]. Il più alto rischio associato è stato osservato per la notte di Natale (1,37, 1,29 a 1,46, P <0,001). Nessun aumento del rischio è stato osservato durante le vacanze di Pasqua o eventi sportivi. È stata osservata una variazione settimanale e circadiana del rischio di infarto miocardico, con un rischio maggiore durante le prime ore del mattino e il lunedì."
Insomma a Natale si muore di più, ma perché?Gli scienziati non riescono ancora a spiegare questo fenomeno, tuttavia sono state avanzate alcune ipotesi. Vediamone alcune.
1: Gli eccessi.
Durante le ferie natalizie, si sa, mangiamo e beviamo in abbondanza. Alcool e sovraccarichi digestivi possono diventare pericolosi, soprattutto per chi soffre o è comunque a rischio per problemi cardiovascolari.
2: Lo stress.
E i regali, e gli addobbi, e il cenone, e il giro dei parenti... non si arriva mai a Natale senza quella bella dose di stress. Per non parlare del lavoro. In tantissimi casi la chiusura dell'anno porta con sé stress lavorativo per la chiusura conti, lavori in sospeso ma anche i famosi "progetti per l'anno nuovo". Tutto questo stress si ripercuote sul nostro benessere fisico, aumenta lo stress ossidativo e abbatte le difese immunitarie con le ovvie spiacevoli conseguenze per la nostra salute.
3: Gli ormoni.
Seppur questo sia un tema su cui si possa discutere a lungo, in tutto l'emisfero nord il periodo natalizio corrisponde ai giorni di minor luce solare. Varie ricerche (qui una a titolo di esempio) ricollegano la vitamina D e i raggi solari alla qualità della vita e alla mortalità. La riduzione quindi delle ore di luce potrebbe contribuire ad aggravare condizioni di vita legate a condizioni psicologiche e psicopatologie. Inoltre, ricollegandosi allo stress, si sono osservati una serie percorsi ormonali negativi legati alla delusione delle aspettative (tra regali sbagliati e mancata realizzazione dei propri progetti) che abbattano l'umore.
4: Minor accesso alle cure.
Secondo Phillips e colleghi un motivo per cui Natale e Capodanno sono un fattore di rischio per la morte potrebbe in realtà avere molto più a che fare con l'accesso alle cure. Molte persone, infatti, ammettono che -anche non sentendosi bene- sono più restie ad andare all'ospedale per paura di "rovinare l'atmosfera natalizia".
5:  Minor staff medico
Durante il periodo natalizio, medici di famiglia e molti specialisti sono in ferie. La riduzione di personale sanitario che ha familiarità con i singoli pazienti durante le ferie va ad incidere negativamente sulla qualità delle cure e quindi aumentare la mortalità.
Ci sono però anche delle buone notizie. Nonostante la credenza popolare, il tasso di suicidi non aumenta durante le vacanze e pure il tasso di omicidio scende per le vacanze natalizie (però sembra aumentare durante il periodo successivo). Idem dicesi, anche se i fattori sono sconosciuti, per le morti infantili. Probabilmente l'atmosfera natalizia in soggetti in depressione e bambini fa aumentare tutte le sensazioni positive senza subire invece il carico di stress che accompagna le altre persone.
Cosa fare dunque?
Beh, noi per iniziare potremmo cercare di passare le feste in modo più rilassato e salutare. Cerchiamo di vivere le festività in modo più sereno, senza farci enormi aspettative e caricandoci meno di stress. Infine stiamo attenti allo stile di vita: soprattutto se non si è più giovanissimi, evitiamo gli eccessi e badiamo alla nostra salute. Il periodo delle festività si accompagna, in genere, ad un breve periodo di ferie: approfittiamone e facciamo un po' di esercizio fisico, anche se freddo un po' di attività a corpo libero in casa ci farà sicuramente bene e permetterà di smaltire e controllare gli "stravizi" delle feste.
Poi, gli autori dei vari studi, concordano tutti che, visti i dati, gli staff medici e psicologici dovrebbero prepararsi al meglio alle feste aspettandosi determinate emergenze e adeguandosi a quelle aspettative.
Infine, nonostante tutto....
BUON NATALE A TUTTI!!!!!

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

+++ATTENZIONE! RICORDATI CHE DEVI MORIRE!+++ Quando dovresti avere paura anche di un foglio di carta

Pesci grandi, pesci piccoli, pesci ogm e... acqua calda!

Etciù! Salute! Benvenute allergie