Avete ancora voglia di vacanze?

Siete rientrati dalle vacanze e sentite il bisogno di una vacanza? Don't panic!



Ormai molti di voi saranno rientrati al lavoro e staranno provando il "post-vacation blues". No, non è un nuovo genere musicale, ma una controversa sindrome depressiva che si stima arrivi a colpire fino al 30% delle persone, soprattutto in occidente.

Una recente indagine condotta dalla American Psychological Association sul lavoro e il benessere ha infatti rilevato che quasi un quarto dei lavoratori adulti afferma che gli effetti positivi delle vacanze - come ad esempio avere più energia e meno stress - scompaiono immediatamente al ritorno al lavoro e circa il 40% ha dichiarato che i benefici durano solo pochi giorni.
Questa indagine fornisce un'istantanea della forza lavoro statunitense e nulla fa pensare che nel resto del mondo occidentale la realtà sia molto diversa. Infatti, ad esempio, in Giappone esiste una misteriosa malattia che appare ogni anno intorno a maggio. Parliamo della 五月 病ご が つ び ょ う (Gogatsu-byou), un disturbo creato dal ritmo dell'anno giapponese. La gogatsu-byou, detta anche "sindrome di maggio", è contratta spesso alla fine della Golden Week, un'importante periodo festivo giapponese, che si svolge nella prima settimana di maggio. Dopo questa settimana moltissime persone, al ritorno al lavoro o a scuola, dichiarano di sentirsi stanche e svogliate tanto che questa "sindrome" è ormai diventata di linguaggio comune.
Ma come affrontare allora il ritorno dalle vacanze?
Non essendoci un preciso accordo scientifico su questa sindrome, non esiste nemmeno una linea comune su come affrontarla. Quindi le poche informazioni che si possono reperire derivano dagli studi sulla depressione e sui pochi che si son messi ad affrontare con rigore scientifico questo problema.
Il sondaggio americano di quest'anno, ad esempio, ha esplorato l'effetto del tempo libero sul benessere e il lavoro dei dipendenti: al ritorno dalle ferie prolungare il tempo libero e avere la possibilità di maggiori pause durante l'orario lavorativo sembrerebbero aiutare la maggior parte dei lavoratori a riprendersi dallo stress e a sperimentare quegli effetti positivi delle ferie che migliorano il loro benessere e le prestazioni lavorative. Peccato che questo -e lo sappiamo tutti- si scontra spesso con una realtà che al ritorno al lavoro ci vede pieni di riunioni e pluslavoro. Questo fatto è confermato da come solo il 41% dei dipendenti statunitensi abbia riferito che l'organizzazione aziendale informi e garantisca ai dipendenti di prendersi una pausa e solo il 38% afferma che il proprio supervisore incoraggi lo stesso comportamento. Al rientro dalle ferie, i dipendenti la cui azienda incoraggia il tempo libero, hanno riferito di avere più motivazione (71%) rispetto ai dipendenti che affermano che la loro azienda non incoraggia pause (45%). Inoltre, erano più propensi a dire che sono più produttivi (73% contro 47%), che la loro qualità del lavoro è migliore (70% contro 46%) e di essere apprezzati dal loro datore di lavoro (80% contro 37%), in generale quindi più soddisfatti. Avere quindi luoghi di lavoro dove si possano prendere pause e avere la possibilità di socializzare potrebbe sicuramente aiutare ad avere lavoratori più felici e anche, alla lunga, più produttivi.
Pure l'alimentazione aiuta nel trattamento della depressione e può aiutarci nel rientro dalle ferie, occhio quindi alla dieta. In estate spesso facciamo colazione con più calma dedicandoci più tempo. La colazione, invece, è un pasto molto importante, forse il pasto più importante, che, dopo il digiuno notturno, fornisce le energie giuste per iniziare la giornata e, se ben fatta, tiene bassi i livello di cortisolo, detto anche ormone dello stress.
Inoltre è importante riprendere a standardizzare l'orario dei pasti. Colazioni sregolate o cene ad orari molto variabili destabilizzano il cortisolo e possono andare a disturbare la qualità del sonno che modifica profondamente la qualità del nostro umore.
Inoltre molte ricerche mostrano come pasti regolari in compagnia della famiglia aiutino, soprattutto negli adolescenti, ad abbassare il rischio di depressione o comunque a guarirne più rapidamente.
Anche cosa mangiare è importante: qui ci torna la cara vecchia dieta mediterranea. Le metanalisi fatte sulla alimentazione mostrano come la cosiddetta "western diet" (cioè una dieta ricca di pasti grassi, veloci e ricchi di proteine animali) faciliti il rischio di depressione mentre la dieta mediterranea (ricca di carboidrati complessi, fibre, frutta e verdura) abbassi questo rischio. Quindi, seppur un panino o il fast food vicino possano sembrare mete attraenti, non sottovalutate l'idea di un piatto di pasta e un po' di frutta, semmai -e si torna al discorso di prendersi una pausa- seduti ad un tavolo con calma.
Infine la luce solare e l'attività fisica sono fattori noti nel combattere la depressione (nel web l'argomento è già ampiamente trattato -ne abbiamo già anche accennato in questo post) e quindi la trattazione sarà breve e nelle fonti saranno riportate solo due reviews che trattano l'argomento. Sappiate solo che una mezz'ora di attività fisica moderata e la giusta esposizione al sole aumentano tutti quegli ormoni che riescono a renderci felici e abbattere lo stress. Quindi invece di parcheggiare l'auto proprio sotto l'ufficio potrebbe essere il caso di lasciarla un po' distante e farsi una passeggiata al sole (che a settembre tra l'altro può donarci ancora un po' di tintarella?).
E voi? Come affrontate il rientro dal lavoro? Quali sono i vostri trucchi per affrontare al meglio la fine delle ferie? Per combattere il "post-vacation blues" vi può bastare un calmo picnic al parco vicino al lavoro?
Fatemelo sapere qui nei commenti.

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