Chi dorme non piglia... chili?

Se dormi un'ora e mezza in più dimagrisci... questo è quanto fa intuire il titolo di una notizia apparsa su La Repubblica.
Come spesso accade, la notizia richiama una ricerca scientifica che ora analizziamo insieme.


La ricerca, condotta dal King's College di Londra, mirava ad indagare se ci fosse corrispondenza fra il cambiamento nelle abitudini di sonno e cambiamenti nello stile di vita.
Cosa hanno fatto i ricercatori?
Hanno preso 42 persone tra 18 e 64 anni (7 maschi e 35 femmine) non obese (indice di massa corporea -BMI- tra 18.30 e 30), sane (nessuna malattia cronica, no uso di droghe, no abuso di alcool; no uso di psicofarmaci e antidepressivi), che non soni abituate a fare riposi diurni, dal peso stabile (concessa una variazione di massimo 2kg negli ultimi due mesi), che non svolgano lavori usuranti e che dormivano tra le 5 e le 7 ore al giorno. Già qui quindi vediamo una limitazione: criteri molto stringenti; certo non impossibili, ma sicuramente rigidi.
Queste persone sono state controllate per 7 giorni in una serie di abitudini di vita prima di essere divise in 2 gruppi: ad uno (il gruppo di intervento) sono state spiegate tutta una serie di norme di igiene del sonno e, oltre all'impegno di stare almeno 45 minuti a letto in più al giorno, sono stati individuati eventuali problemi risolti con interventi personalizzati; il secondo gruppo invece è usato usato come controllo e non ha ricevuto nessun intervento. L'aderenza al trattamento è stata seguita con actigrafia (difatti il gruppo di intervento inizialmente era di 22 ma uno è stato escluso perché non seguiva i patti).
Dopo 21 giorni di questo "trattamento" si sono controllati se e cosa era cambiato tra chi aveva seguito i patti con le norme di igiene del sonno e il gruppo di controllo.

Che hanno visto?
Le persone nel gruppo di intervento sono rimaste a letto mediamente 55 minuti in più (superando quindi l'impegno di 45') rispetto a prima, di cui 47 a dormire e tutta una serie anche di parametri di qualità del sonno (ad es agitazione, apnee, continuatività...) sono risultati migliorati.
Ma la cosa più sorprendente è stata che alcune abitudini di vita sono cambiate in modo spontaneo. Nelle persone che hanno riposato di più si ha avuto un importante calo delle calorie assunte; sono calate le assunzioni di grassi (soprattutto quelli saturi), carboidrati e zuccheri liberi, anche l'apporto proteico è lievemente calato.
Al contrario delle aspettative, nel gruppo di intervento si ha avuto un, lieve ma significativo, aumento del consumo di alcool.

Al contrario di quello che può far sembrare "La Repubblica" però non si ha avuto una diminuzione del peso: il peso è rimasto circa costante (al termine dell'esperimento il BMI era rimasto costante così come il giro vita); rispetto al gruppo di controllo anche le abitudini di sedentarietà e dispendio energetico sono rimasti simili.
La cosa però mi rimane strana: se il consumo energetico è rimasto uguale ma sono calate le calorie assunte come ha fatto a rimanere stabile il peso? Credo servano ulteriori studi per capirlo.

E ulteriori studi li suggerisce anche l'articolo per capire come i cambiamenti di life-style influiscano sulla salute. Infatti il risultato della ricerca è duplice: da una parte si sottolinea come i cambiamenti del sonni facciano mutare i comportamenti alimentari in modo spontaneo, dall'altra parte si nota come semplici campagne di informazione e piccoli interventi personalizzati possano cambiare radicalmente la quantità e la qualità del sonno.
In conclusione lo studio invita e promuove la diffusione delle norme di igiene del sonno da parte di medici e specialisti della salute.

Che la giusta qualità e quantità del sonno possa influire in meglio sulla salute non è una novità. Questo ampio studio del 2012 correlava già molte malattie al poco o eccessivo sonno. In media il minor rischio si evidenziava quando le persone dormono tra le 7 e le 8 ore al giorno e sembrava evidente quando è inferiore alle 6 o maggiore alle 10.
Negli anni successivi altri studi hanno confermato queste evidenze in particolare per il rischio di obesità e diabete (sia per il troppo poco che per l'eccessivo dormire). Altri studi hanno anche correlato la quantità di sonno al benessere di lavoratori e studenti con rese migliori se la quantità di sonno era adeguata.

E proprio nei giovani si è notato un "nuovo" disturbo del sonno legato alle nuove tecnologie che sembrano influenzare negativamente quantità e qualità del sonno.

Credo che a tutti piaccia dormire e credo che a molti avrebbe fatto piacere far parte dell'esperimento (nel gruppo di intervento ovvio), ma nella pratica pochi prestano davvero attenzione a quanto e come dormono.

Dimagrire dormendo? Forse no, ma dormire meglio per stare meglio probabilmente sì.


FONTI
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2018/01/11/news/_piu_magri_con_90_minuti_di_sonno_in_piu_a_notte_-186286222/
https://academic.oup.com/ajcn/advance-article/doi/10.1093/ajcn/nqx030/4794751
https://www.cambridge.org/core/journals/public-health-nutrition/article/development-of-the-eating-choices-index-eci-a-fouritem-index-to-measure-healthiness-of-diet/AE209D7E7AEF01897E56102F6C7874C0
http://www.sonnomed.it/regole_sonno/
https://academic.oup.com/sleep/article/35/6/727/2709360
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28848490
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28923200
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29024553
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29113118
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29181707
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25319339
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1087079217300278?via%3Dihub
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29233612
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29093040
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29360882
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29227897

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