Rischi da COVID-19 e rischi da vaccino: giochiamo coi numeri

 Proviamo a fare i "complottisti" e con i dati ufficiali cerchiamo di esagerare i rischi della vaccinazione


Per questo post userò i dati dell'ultimo report della sorveglianza integrata sul COVID-19 dell'Istituto Superiore di Sanità e i dati del database sulle segnalazioni di reazioni avverse pubblicate europeo Eudravigilance pubblicati il 20 dicembre.

Per esagerare prenderò i dati europei del 20 dicembre e li comparerò con le persone che hanno completato il ciclo vaccinale (2 o tre dosi) al 27 novembre nella sola Italia. Considerate quindi quasi un mesi di segnalazioni in più, che le segnalazioni non riguardano solo le persone che hanno completato il ciclo, ma anche chi ha ricevuto solo una dose e che prenderò i dati europei applicandoli alla sola Italia. Insomma alla faccia delle "poche segnalazioni" che vengono lamentate dai "complottisti" o da comunque chi dice che le reazioni avverse sono sottostimate.

Al 20 dicembre erano state registrate 1277915 reazioni avverse ai 4 vaccini approvati e segnalati circa 6600 decessi post vaccinazione in tutta Europa. 
In Italia al 27 novembre risultavano aver completato il ciclo vaccinale 45271750 persone.
Bene, queste sono le basi su cui vedremo insieme il rapporto rischio/beneficio fra il vaccino e l'infezione da SARS-CoV-2.
Come ho già detto quindi si parla di un rischio esagerato, per vari fattori: le differenze di date, le segnalazioni su base europea versus popolazione completamente vaccinata in Italia e arrotondamenti in eccesso. Per paragonare i rischi prenderò poi il rischio di avere una reazione avversa al rischio di finire in ospedale e, ovviamente, comparerò il rischio di decesso fra vaccino e infezione da SARS-CoV-2.



Considerando questi dati una persona ha il 2.8228% di possibilità di avere una reazione avversa post vaccino (considerando tutte le reazioni avverse, dal male al braccio alle più gravi fino al decesso) e la letalità del vaccino -volendo considerare tutti i decessi segnalati come dovuti al vaccino- dello 0.0146%. Per correttezza, mi sembra giusto ripetere anche qui che sto considerando questi rischi paragonando le reazioni avverse europee su tutte le dosi (indipendentemente che sia la prima, la seconda o la terza) con le persone che hanno ricevuto almeno 2 dosi nella sola Italia.
Di contro, negli ultimi 30 giorni, una persona non vaccinata con ciclo completo (quindi senza vaccino o con solo 1 dose) ha lo 5.0361% di possibilità di finire in ospedale. Chi ha completato il ciclo vaccinale (2 o più dosi) se si infetta da SARS-CoV-2 invece ha "solo" il 2.9538% di possibilità di finire in ospedale, considerando sia il normale reparto che le terapie intensive. La letalità, indipendentemente dallo stato vaccinale, in Italia del SARS-CoV-2 al 27 novembre si attestava allo 0.5483%
Scendendo nel dettaglio della letalità da COVID-19 vediamo come, nell'ultimo mese, un non vaccinato abbia lo 0.6296% di probabilità di morire se si infetta, un vaccinato con ciclo incompleto lo 0.591%, un vaccinato con 2 dosi da più di 5 mesi il 1.041%, un vaccinato con ciclo completo da meno di 5 mesi lo 0.1771% di probabilità di morire per colpa del SARS-CoV-2 e una persona con la terza dose in corpo lo 0.6874%.

In ogni caso vediamo come il rischio di morire per "colpa" del vaccino sia almeno 12 volte inferiore al rischio di morire per colpa di questo nuovo coronavirus. Anche la probabilità di avere una reazione avversa risulta più bassa di quella di finire in ospedale, soprattutto se comparata a chi non si è vaccinato.
Certo, il vaccino non annulla né la possibilità di finire in ospedale e nemmeno quella di morire, ma vaccinarsi risulta, dati alla mano più conveniente rispetto a non vaccinarsi.

Ma perché ho voluto comparare i dati europei sulle segnalazioni delle reazioni avverse con lo stato vaccinale in Italia (riducendo per di più la platea a chi ha avuto almeno due dosi)? Beh, i motivi sono vari. Per prima cosa, come anche sottolineato da analisi scientifiche, la farmacovigilanza passiva -cioè basata sulle segnalazioni spontanee di cittadini e operatori sanitari- sottostima la quantità di effetti avversi. Visto che questa modalità è la principale messa in atto per vedere i dati relativi alle segnalazioni avverse, ho cercato di "tamponare" questo fatto. Per seconda cosa, andando ad analizzare i dati con discrepanza temporale e di popolazione, volevo cercare di superare il mio bias a favore della vaccinazione. Nonostante questo i risultati della analisi statistica hanno mostrato comunque una netta sicurezza della vaccinazione.

Se andassimo poi a vedere i dati ufficiali di decessi segnalati all'AIFA dopo vaccinazione vedremmo come in 9 mesi circa di campagna vaccinale sono stati segnalati 608 morti e 101130 reazioni avverse. Con rischi reali quindi più bassi rispetto alle percentuali che ho precedentemente calcolato.

Io sono un piccolo divulgatore e il mio compito è solo quello di esporre i dati. I dati mostrano come il rapporto rischio/beneficio fra infettarsi di SARS-CoV-2 e vaccinarsi, addirittura esagerando i rischi, sia a favore dei vaccini, ma non è mia intenzione convincere nessuno al vaccino. Ognuno, nei limiti di legge, deve essere libero di scegliere quali rischi correre. Avere però un'idea chiara dei numeri penso debba essere alla base.

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